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Restaurato il cinquecentesco 'Cristo morto' di Barletta

Riportato alla luce lo strato policromo originale della scultura

Redazione ANSA BARLETTA

BARLETTA - Ritorna al suo antico splendore una delle opere inedite della città di Barletta, custodita nella chiesa di Sant'Andrea: il "Cristo morto", scultura lignea del XVI secolo più volte ridipinta nel corso dei secoli, fino ad occultare il prezioso modellato e strato policromo originale.

Nel febbraio 2020, per volontà del parroco don Francesco Fruscio e dei parrocchiani che hanno contribuito economicamente al restauro, il progetto è stato sottoposto ad approvazione dell'Ufficio Beni Culturali dell'Arcidiocesi e della Soprintendenza di Foggia e Barletta-Andria-Trani. L'intervento, affidato al restauratore Cilli Cosimo, "è consistito in un importante consolidamento strutturale e pulitura chimico-meccanica terminato con un'integrazione cromatica - spiega il restauratore - , eseguita mediante la tecnica della selezione cromatica che ha ricostruito solo nelle parti lacunose lo strato cromatico a perfetta imitazione dell'originale, consentendo una lettura omogenea del manufatto". "Opera - dichiara ancora Cilli - martoriata nel tempo sia dall'azione dell'uomo con ripetuti interventi grossolani, sia dall'azione della natura perché attaccata su tutta la superficie da insetti xilofagi (tarlo) che hanno compromesso la struttura rendendola friabile".

"Particolare molto interessante - dice don Francesco Fruscio - è stata la scoperta degli occhi del Cristo, che appaiono semi aperti e differenti l'uno dall'altro. Elemento che ci porta a pensare che l'opera si posiziona in una fase di risveglio pre-resurrezionale", adesso all'attenzione degli storici dell'arte per gli studi specifici. 

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