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Alla Gam Ottocento, in mostra il primo dipinto sul femminicidio

La Femme de Claude tra le 71 opere, alcune mai esposte prima

di Amalia Angotti TORINO

Una grande tela rappresenta, con una certa audacia per i tempi in cui fu dipinta, un femminicidio. E' La femme de Claude di Francesco Mosso, giovane e promettente artista, morto a solo 29 anni. L'opera è esposta alla Gam - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino, che inaugura la stagione con la mostra 'Ottocento', un'occasione per riscoprire parte della collezione del museo, da quasi quattro anni non visibile al pubblico. Il quadro di Mosso, che doveva intitolarsi L'adultera, rappresenta una giovane donna vittima della violenza del marito, una delle prime immagini di un femminicidio, in cui la protagonista è colta in modo conturbante con il corpo contratto e lo sguardo colmo di terrore.

Curata da Riccardo Passoni, direttore della Gam, e da Virginia Bertone, conservatore capo delle raccolte, la mostra presenta settantuno opere tra dipinti, pastelli, grandi disegni a carbone, sculture in marmo, delicati gessi e cere. Sarà possibile ritrovare capolavori come Dopo il duello di Antonio Mancini, L'edera di Tranquillo Cremona o Lo specchio della vita di Pellizza da Volpedo, accanto a opere mai esposte, ma che nell'Ottocento erano considerate come veri gioielli come la tela di Enrico Gamba, Ecco Gerusalemme! o quella di Francesco Gonin, Nobili in viaggio, che grazie alle ricerche condotte per la mostra ha ritrovato la sua storia e il suo vero titolo 'La guida. Studio di castagni dal vero'. Il percorso pone a confronto la nobile tradizione della pittura di figura con la novità delle ricerche sul paesaggio che furono, nelle loro espressioni più libere e sperimentali, oggetto di aspre critiche da parte della stampa conservatrice e dell'istituzione accademica. Otto sezioni tematiche accompagnano il visitatore lungo il percorso espositivo: Nascita di una collezione, Nuove sensibilità e ricerche, La pittura di paesaggio al Museo Civico, Dalla Scapigliatura al Divisionismo e Ricerche simboliste tra pittura e scultura. Tre spazi monografici sono dedicati ad Andrea Gastaldi, Antonio Fontanesi e Giacomo Grosso. Il tema della donna è una delle tracce per visitare la mostra: da soggetto letterario dell'età romantica, la figura femminile diviene nel corso del secolo il fulcro di immagini sempre più aderenti alla realtà contemporanea. Attiva in campo culturale come nel caso della maestra elementare raffigurata ne Il dettato di Demetrio Cosola, o ancora creature mitologiche ma cariche di inquietudini moderne come la Sirena tratteggiata da Giulio Aristide Sartorio.

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