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Minorca, Regione europea della gastronomia

Minorca, Regione europea della gastronomia

Formaggi, gin e vini sull'isola riserva della Biosfera

MINORCA, 21 giugno 2022, 18:24

di Monica Uriel

ANSACheck

Minorca, Regione europea della gastronomia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Minorca, Regione europea della gastronomia - RIPRODUZIONE RISERVATA
Minorca, Regione europea della gastronomia - RIPRODUZIONE RISERVATA

MINORCA - L'isola di Minorca, nelle Baleari, è stata dichiarata quest'anno Regione europea della gastronomia, un buon motivo per visitarla e vedere come si produce il suo famoso gin e conoscere la rinascita del suo vino, oltre che assistere all'elaborazione del suo famoso formaggio Mahón.
    Riserva della Biosfera dal 1993, la miglior forma di scoprire la sua natura è percorrere il Camino de Cavalls, di 184 chilometri intorno all'isola, e di godere di qualcuna del suo centinaio di spiagge e calette. La produzione di latte e di formaggi di mucca è stata sempre rilevante a Minorca, ma sono stati gli inglesi i quali, sotto il loro dominio dell'isola nel 1700, hanno dato una spinta alla loro produzione e esportazione. Infatti, il suo nome, Mahon, capitale dell'isola, viene dal porto di spedizione del prodotto.
    Sono formaggi a pasta pressata, di forma quadrata, con bordi e angoli arrotondati, e si distinguono per la loro cremosità. Il formaggio Mahón-Menorca-Artigiano è fatto con latte crudo e per modellarlo si usa il "fogasser" (tela 100% di lino), dopodiché i 3,5 chili di formaggio vengono appesi e legati con un cordone chiamato "lligam", formando quattro petali di fiore. Il segno del nodo sul formaggio indica che è fatto a mano, non modellato.
    A Subaida, uno dei 39 caseifici che si possono visitare sull'isola, dall'anno scorso permettono al visitatore di essere contadino per un giorno e portarsi a casa il formaggio fatto da sé. Al centinaio di mucche di questo caseificio sono stati messi degli spazzoli, così si possono fare dei massaggi, e anche dei ventilatori, il che ha fatto aumentare la loro produzione di latte di 2,5 litri. Se le mucche sono stressate, spiegano al caseificio, il latte esce amaro. Con la dominazione dell'Inghilterra l'isola, di 700 chilometri quadrati, è arrivata ad avere 1.300 ettari di vigneti, ma con la filoxera e la crescita delle mucche e il formaggio, il vino è rimasto solo per l'autoconsumo. Da 20 anni, il vino sta però rinascendo e ci sono sempre più vigneti: le nove cantine che ci sono adesso diventeranno presto 12. Lo racconta all'Ansa Clara Salord, della cantina Binitord, la quale dopo una accurata ricerca di tralci di vite in tutta l'isola, ha scoperto che non ci sono vitigni autoctoni. Oltre vino bianco - quello più venduto sull'isola - e rosso, questa cantina elabora anche l'unico vermouth di Minorca. Nella cantina Torralbenc, che fa anche visite, Claude Geyer dice che "quando anni fa il vino era solo per autoconsumo, l'immagine che la gente aveva di lui era che fosse cattivo e costoso. Adesso pochi sanno che si fa vino a Minorca e che è anche buono". Nella fabbrica di Gin Xoriguer, sul porto di Mahón, si può assistere ad una elaborazione totalmente artigianale del gin, probabilmente il più antico del Mediterraneo. La tradizione è stata portata a Minorca dai marinai inglesi e olandesi, i quali chiedevano gin in un periodo in cui in Inghilterra era proibito.
    Il gin viene prodotto secondo una ricetta del 1750 in quattro alambicchi di rame - il più antico ha 300 anni - utilizzando un metodo semplice di distillazione con alcool, ginepro dei Pirenei, acqua ed erbe segrete. Qui vicino si trova uno dei principali mercati dell'isola, il Mercat des claustre, all'interno di un chiostro costruito dai Carmelitani nel 1700.
    Qui ci sono i prodotti tipici dell'isola come i formaggi, la sobrassada (salume) e l'ensaimada (dolce). I piatti di Minorca si distinguono per la loro semplicità, come la tradizionale zuppa "oliaigua", a base di pomodoro, cipolla, pepe e aglio, e il poco conosciuto riso della terra, che nonostante il nome non contiene riso ma grano xeixa, recuperato nell'ultimo decennio. Lo stufato di aragosta resta il piatto più conosciuto a Minorca e quello che nessun turista lascia l'isola senza aver assaggiato, mentre la maionese è il prodotto di origine minorchina più famoso e consumato al mondo. La chef Silvia Anglada, ambasciatrice della Regione europea della gastronomia di Minorca, sottolinea che "in questa piccola isola abbiamo un gran numero di prodotti diversi". Oltre a farsi il bagno nelle acque cristalline di spiagge e calette come Cavalleria e Pregonda al nord, e Mitjana e Galdana al sud, passeggiare per le città di Mahón e Ciutadella, si possono anche visitare siti archeologici di oltre 3.000 anni appartenenti alla cultura talaiotica. Il sito preistorico più famoso è La naveta des tudons, monumento funerario che sarebbe il più antico d'Europa. 

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