La proroga - pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Ue - è arrivata mentre si attende la decisione dell'Autorità per la sicurezza alimentare (Efsa) e dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa), che devono stabilire quale sia il rischio dell'utilizzo della sostanza. Tale parere era atteso a maggio 2022, ma le due agenzie ne hanno rivisto le tempistiche e rinviato a luglio 2023 le loro conclusioni, per via del numero senza precedenti di osservazioni e pareri scientifici sull'argomento. Di conseguenza Bruxelles ha deciso di prorogarne l'autorizzazione "affinché vi sia il tempo necessario per completare la valutazione".
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