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Ismea, Sos mangimi ad ottobre ancora rincari per mais e soia

Record degli ultimi 30 anni. Pressa la domanda cinese post Covid

Redazione ANSA ROMA

Corrono senza sosta i listini dei mangimi in Italia, con rincari record degli ultimi 30 anni. Il prezzo del mais ha toccato 288,5 euro/t nella piazza di Bologna, mentre la soia, dopo aver registrato un incremento medio del 44,7% rispetto all'annata 2019/20, ha raggiunto a maggio scorso i 695,17 euro/t con un ulteriore aumento congiunturale del 12% su settembre. Lo rileva l'Ismea nell'ultimo numero di Tendenze, confermando nuove tensioni al rialzo sui listini delle principali commodity destinate all'industria mangimistica. Alla base di queste dinamiche, la forte pressione sui mercati mondiali della domanda cinese, in risposta alla ripresa produttiva degli allevamenti suinicoli, dopo lo stop causato dalla diffusione della Peste Suina Africana. Un contesto reso ancora più complesso dalla ripartenza della domanda post-Covid e dall'inasprimento dei costi dei trasporti. Al di là di possibili influenze speculative extra agricole, rileva Ismea, le tensioni sono soprattutto sul fronte della domanda, considerato che la produzione mondiale di mais nel 2021 dovrebbe raggiungere il record di oltre 1,21 miliardi di tonnellate (+7,5%); in recupero del 3,7% anche la soia con 379,5 milioni di tonnellate.

A preoccupare è tuttavia il livello delle scorte che per il mais risulta inferiore ai valori medi degli ultimi 5 anni.

In Italia, i dati evidenziano una flessione del 6,6% dei raccolti di mais nel 2021 pari a poco più di 6,3 milioni di tonnellate. Un risultato dovuto al concomitante calo delle superfici che, dopo il 2018, hanno raggiunto il livello più basso con 591 mila ettari (-1,9% sul 2020). In flessione del 4,8% anche i raccolti di orzo per 1 milione di tonnellate, in ragione di un calo di investimenti delll'8,7%; per la soia, invece, dopo la diminuzione del 2020, si prevede una crescita del 4,8%, che porterebbe la produzione a circa 1 milione di tonnellate. 

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