Sono racconti di vita e di storia dell'autrice, riflessi nelle ricette di mare e terra che si addentrano dalla costa adriatica ai paesi più paesi più caratteristici dell'ampio entroterra, luoghi di gastronomia da vivere in taverna o nelle tenute che originano oli e vini buonissimi. Questi i mesi giusti per leggerlo, soprattutto per quanti hanno in mente una vacanza da quelle parti e, grazie ai consigli del libro, possono decisamente puntare a una ricerca gastronomica alternativa a quella degli itinerari (e dei ristoranti) mainstream più battuti nella penisola istriana.
Le ricette? Dalla 'polenta cò le broze o all'isolana' ai 'mussoli gratinati al forno', con una cucina di terra e di mare che si rincorre anche tra i primi piatti, dove compaiono i risotti e le paste fatte in casa, e ancora le torte salate tra cui strudel e palacinche, a chiamare altri echi e altri popoli che si incontrarono qui, comprese le influenze ungheresi che vi portano, come a Trieste, la tradizione del goulash. E infine, torte e biscotti dove si rintracciano gli zaleti preparati con la farina della polenta e testimoni di una tradizione veneta radicata, che è straordinario riscoprire come lascito del tempo della vecchia repubblica Serenissima, insieme agli elementi più caratteristici dell'arte e dell'architettura che punteggiano l'intera Istria, rendendola quel cuore unico e multiculturale richiamato nel sottotitolo del volume.
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