Un'altra nube potrebbe arrivare
dall'Unione Europa sul patrimonio alimentare italiano. Per ora
sono solo rumors ma bastano a preoccupare il mondo dei prodotti
a Indicazione geografica, di cui l'Italia detiene la leadership
con 876 eccellenze per un valore alla produzione di circa 17
miliardi secondo gli ultimi dati. Entro la primavera è attesa
dalla Commissione Europea la pubblicazione del regolamento di
riforma delle politiche che tutelano questi prodotti. Tra le
ipotesi, come spiega all'ANSA l'eurodeputato Paolo De Castro,
potrebbe esserci la cessione delle competenze delle Indicazioni
geografiche da parte della DGAgri della Commissione da delegare
all'ufficio per la proprietà intellettuale dell'Ue (Euipo),
l'agenzia preposta alla gestione dei marchi e del design
industriale con sede in Spagna ad Alicante.
"È il concetto base che proprio non va - afferma
l'eurodeputato - non si tratta di marchi, ma di know-how e
tecniche trasmesse nel tempo; si andrebbe ad avere un approccio
di trademark e non di legame al territorio". Un'azione che vede
compatte Origin Italia e la Fondazione Qualivita. "Assurdo
affidare la gestione dei disciplinari a persone che fanno altro
in un ufficio di brevetti".
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