Dopo un normale approvvigionamento estero di materia prima, ora si punta ad una marcata caratterizzazione territoriale; un'opportunità per le aziende che possono coltivare cereali per la maltazione, valorizzandoli rispetto agli abituali mercati delle commodity; per chi produce birra, invece, di scommettere sull'unicità del prodotto e non solo perché artigianale.
"L'agreement formalizza una partnership importante in particolare per la valorizzazione della filiera - commenta il direttore generale di Unionbirrai, Vittorio Ferraris - dalla produzione delle materie prime alla trasformazione, al prodotto finito". Secondo il presidente Cia, Dino Scanavino, "la creazione di distretti brassicoli territoriali con un proprio disciplinare di produzione può aprire la strada della denominazione di origine protetta anche al mondo della birra e questo darebbe maggior valore alle produzioni agricole e potrebbe essere occasione di sviluppo e recupero per tante aree interne o marginali del nostro Paese".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA