Reazioni anche da parte del mondo agricolo. "Possiamo comprendere - afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - le preoccupazioni di Serge Hercberg per le crescenti critiche al sistema di etichettatura Nutriscore da lui messo a punto, ma dovrebbe astenersi dal contestare le prese ufficiali di posizione di organismi pubblici che operano negli Stati membri". Nei giorni scorsi ricorda infatti Giansanti "anche a seguito delle iniziative assunte da Confagricoltura, l'Antitrust ha riconosciuto che, in mancanza di contestuali e adeguati chiarimenti, il Nutriscore potrebbe indurre in errore il consumatore sulle proprie scelte alimentari".
Infine, rivolgendosi a Serge Hercberg, il sottosegretario alle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio chiede di "spiegare come mai nei giorni scorsi lo stesso ministero della Salute francese, di concerto con le autorità competenti degli altri Paesi in cui si sta sperimentando il Nutriscore, ha deciso di adottare diverse modifiche all'algoritmo".
Al Nutriscore, un'etichetta a 'semaforo' che assegna il via libera o uno stop all'alimento a seconda del colore in base al livello di zuccheri, grassi e sale, calcolati su 100 gr. di prodotto, l'Italia contrappone il NutrInform Battery che valuta non tanto i singoli cibi quanto la loro incidenza all'interno della dieta.
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