"L'evento ha provocato un cambio di colore dei cieli, che sono diventati rossi, e grandi depositi in superficie di polvere, soprattutto nelle aree coperte di neve sui Pirenei e sulle Alpi - si legge nella nota -. CAMS a livello globale e regionale ha previsto questo evento con diversi giorni di anticipo, mostrando valori elevati delle concentrazioni superficiali di PM10 e della profondità ottica dell'aerosol".
Mark Parrington, Senior Scientist presso Copernicus Atmosphere Monitoring Service, commenta: "Il maggior volume di polvere si è concentrato nel sud della Francia il 6 febbraio.
Queste nubi di polvere hanno portato con sé valori elevati di concentrazioni di PM10 superficiali e profondità ottica dell'aerosol. Nelle regioni colpite abbiamo assistito ad un significativo calo della qualità dell'aria. L'impatto delle nuvole di polvere sahariane sulle città colpite, come, ad esempio Roma o Napoli, è chiaramente visibile sul nostro sito web".
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