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Anche il bozzolo delle stelle morenti produce onde gravitazionali

Anche il bozzolo delle stelle morenti produce onde gravitazionali

Gli attuali strumenti sono in grado di rilevarle

07 giugno 2023, 09:33

Redazione ANSA

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Quando le stelle massicce collassano in buchi neri, possono produrre potenti getti di particelle, che formano intorno a loro dei ‘bozzoli’ di detriti (fonte: Ore Gottlieb/CIERA/Northwestern University) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Quando le stelle massicce collassano in buchi neri, possono produrre potenti getti di particelle, che formano intorno a loro dei ‘bozzoli’ di detriti (fonte: Ore Gottlieb/CIERA/Northwestern University) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Quando le stelle massicce collassano in buchi neri, possono produrre potenti getti di particelle, che formano intorno a loro dei ‘bozzoli’ di detriti (fonte: Ore Gottlieb/CIERA/Northwestern University) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Non solo fusioni di buchi neri e stelle di neutroni: anche il bozzolo di detriti che circonda massicce stelle morenti può generare onde gravitazionali, cioè increspature dello spazio-tempo. Lo afferma uno studio dell’americana Northwestern University, presentato alla 242esima riunione della Società Astronomica Americana. Per la prima volta, i ricercatori hanno utilizzato simulazioni all'avanguardia di questi fenomeni, scoprendo anche che possono essere rilevati dagli attuali strumenti, come il grande rivelatore statunitense di onde gravitazionali Ligo, fratello dell’europeo Virgo ospitato in Italia.

Quando le stelle massicce collassano in buchi neri, possono produrre potenti getti di particelle che viaggiano quasi alla velocità della luce. Mentre questi getti tentano di uscire dalla stella morente, formano intorno a loro dei ‘bozzoli’: luoghi molto turbolenti dove gas caldi e detriti si mescolano in modo casuale e si espandono in tutte le direzioni: è questo il fenomeno che, secondo i ricercatori guidati da Ore Gottlieb, perturba lo spazio-tempo creando onde gravitazionali.

Se i bozzoli stellari sono davvero fonti di onde gravitazionali, allora Ligo dovrebbe essere in grado di rilevarle durante il nuovo ciclo di attività iniziato da poco. “Il nostro studio è un invito all'azione per la comunità scientifica a considerare anche i bozzoli di detriti come una fonte di onde gravitazionali”, afferma Gottlieb. “Inoltre, sappiamo che i bozzoli emettono radiazioni elettromagnetiche, quindi potrebbero costituire i cosiddetti eventi multi-messaggero (basati sull'osservazione e l'interpretazione coordinata di diversi tipi di segnali). Studiandoli – continua il ricercatore – potremmo saperne di più su ciò che accade nella parte più interna delle stelle”.

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