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I funghi chiacchierano con segnali elettrici dopo la pioggia

I funghi chiacchierano con segnali elettrici dopo la pioggia

Sono conversazioni nascoste che si svolgono nel sottosuolo dei boschi

16 maggio 2023, 09:51

Redazione ANSA

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Gli autori dello studio hanno attaccato elettrodi ai funghi trovati nella foresta, monitorandoli per circa due giorni (fonte: Yu Fukasawa/Tohoku University) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli autori dello studio hanno attaccato elettrodi ai funghi trovati nella foresta, monitorandoli per circa due giorni (fonte: Yu Fukasawa/Tohoku University) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Gli autori dello studio hanno attaccato elettrodi ai funghi trovati nella foresta, monitorandoli per circa due giorni (fonte: Yu Fukasawa/Tohoku University) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le foreste riecheggiano spesso dei suoni dei loro abitanti, specialmente dopo la pioggia, ma non tutte le conversazioni possono essere ascoltate: alcuni funghi, infatti, chiacchierano silenziosamente inviandosi segnali elettrici nascosti nel sottosuolo, come ha scoperto lo studio pubblicato sulla rivista Fungal Ecology e guidato dall’Università giapponese del Tohoku. La ricerca aggiunge un altro intrigante tassello al complesso puzzle che illustra il ruolo svolto da questi organismi e gli ecosistemi spesso trascurati che si sviluppano nel terreno al di sotto dei boschi.

I ricercatori guidati da Yu Fukasawa si sono concentrati su un gruppetto di funghi della specie Laccaria bicolor, scovati vicino ad un sentiero nel bosco. Questo fungo stringe relazioni simbiotiche con alcune piante, inclusi molti grandi alberi, aumentando il loro apporto di acqua e sostanze nutritive e ricevendo in cambio carboidrati. Questa specie di funghi forma una sorta di guaina sotterranea intorno alle radici delle piante composta dalle cosiddette ‘ife’, i filamenti simili a radici che alimentano la crescita di un fungo: quando le ife si collegano sottoterra, formano reti interconnesse che possono anche estendersi parecchio.

Studi precedenti avevano già mostrato che i funghi sono in grado di produrre segnali elettrici in risposta a variazioni dell’ambiente, ma finora le analisi sono state fatte solo in condizioni artificiali di laboratorio. Adesso, invece, gli autori dello studio hanno attaccato elettrodi direttamente ai funghi trovati nella foresta, monitorandoli per circa due giorni. Durante questo intervallo di tempo, un tifone ha portato sulla zona ben 32 millimetri di pioggia: 1-2 ore dopo i funghi hanno iniziato a ‘parlare’ inviandosi segnali elettrici, superando a volte anche i 100 millivolt. Secondo i ricercatori, i segnali erano legati a variazioni sia nelle precipitazioni che nelle temperature, ed erano particolarmente forti tra i funghi situati più vicini tra loro.

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