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Il cervello grande ha salvato gli elefanti dall'estinzione

Il cervello grande ha salvato gli elefanti dall'estinzione

Anche gli orsi polari, tra 50.000 e 5.000 anni fa

04 aprile 2022, 12:47

Redazione ANSA

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Il cervello grande ha salvato gli elefanti dall 'estinzione (fonte: Julius Csotonyi) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il cervello grande ha salvato gli elefanti dall 'estinzione (fonte: Julius Csotonyi) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il cervello grande ha salvato gli elefanti dall 'estinzione (fonte: Julius Csotonyi) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli elefanti, gli orsi bianchi e tutti gli altri mammiferi dotati di un cervello più grande hanno avuto maggiori probabilità di sopravvivere alla grande estinzione avvenuta alla fine del Pleistocene, tra 50.000 e 5.000 anni fa. Lo indica lo studio guidato dall’Università israeliana di Tel Aviv, a cui ha partecipato anche l’italiana Università Federico II di Napoli. La ricerca, pubblicata sulla rivista Scientific Reports e coordinata da Jacob Dembitzer, getta nuova luce sul perché alcuni mammiferi di grossa taglia, come l’orso polare e l’elefante africano della savana - il più grande animale terrestre vivente - siano sopravvissuti all’estinzione che ha cancellato tanti loro parenti, tra cui il mammut e la tigre dai denti a sciabola.

“L’estinzione colpì in modo sproporzionato le specie di grandi dimensioni”, commentano per l’ANSA Silvia Castiglione, ricercatrice all’Università di Napoli, e Pasquale Raia, docente nello stesso ateneo, tra gli autori della ricerca. 

“Ma lo studio dimostra – aggiungono – come un fattore finora ignorato abbia giocato un ruolo cruciale”. I ricercatori hanno analizzato le dimensioni cerebrali di 291 specie di mammiferi viventi e di 50 specie estinte durante il Pleistocene, raccogliendo dati su 3.616 esemplari. I risultati ottenuti indicano che gli animali sopravvissuti, a parità di dimensioni, hanno in media dei cervelli più grandi del 53% rispetto ai loro parenti meno fortunati. Secondo i due ricercatori italiani, la maggior massa cerebrale rispetto a quella totale del corpo avrebbe aiutato queste enormi creature ad adattarsi più rapidamente ai cambiamenti climatici, all'aumento della caccia da parte degli esseri umani, e a trovare le risorse fondamentali alla sopravvivenza. “C’è una grande eccezione naturalmente, ed è l’uomo di Neanderthal” continua Raia. “Per questo nostro cugino prossimo il grande cervello non è stato sufficiente a resistere ai forti cambiamenti in atto – conclude – una 

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