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La prima mutazione in utero del virus SarsCoV2

La prima mutazione in utero del virus SarsCoV2

In Svezia, avvenuta poco dopo il parto

04 marzo 2021, 09:43

Redazione ANSA

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La prima mutazione in utero del virus SarsCoV2 - RIPRODUZIONE RISERVATA

La prima mutazione in utero del virus SarsCoV2 - RIPRODUZIONE RISERVATA
La prima mutazione in utero del virus SarsCoV2 - RIPRODUZIONE RISERVATA

E' stato riportato in Svezia il primo caso di mutazione del virus SarsCoV2 in un neonato contagiato in utero. Lo segnala l'università svedese di Malmo sul British Journal of Obstetrics and Gynaecology.

La madre era stata ricoverata in ospedale per un sospetto di Covid-19, dopo aver riportato forti dolori addominali. I medici hanno notato che il feto aveva un battito cardiaco molto basso, probabile indice di un basso apporto di ossigeno. Di qui la decisione di procedere ad un parto cesareo d'emergenza.

Gli esami del sangue hanno poi confermato che il neonato aveva ricevuto poco ossigeno e il tampone faringeo ha mostrato che madre e bambino erano entrambi malati di Covid-19. Il sequenziamento del virus ha quindi mostrato che il bambino era stato contagiato in utero. "Il genoma virale era lo stesso in madre e figlio", osservano i ricercatori, e "Il fatto che il piccolo sia stato isolato dalla madre subito dopo il cesareo e non sia stato in contatto con altri membri della famiglia al momento dei test, conferma che il contagio è avvenuto prima della nascita".

La cosa sorprendente è che un nuovo sequenziamento genetico eseguito pochi giorni dopo il parto ha mostrato che il virus del bambino conteneva alcune mutazioni rispetto a quello materno. "Per quanto ne sappiamo si tratta del primo caso di cambiamento genetico di coronavirus nell'ambito della trasmissione madre-feto prima della nascita", rilevano gli autori della ricerca. La murìtazione, indicata con la sigla A107G, è avvenuta solo 5 giorni dopo la nascita. Secondo una prima ipotesi, la mutazione potrebbe essere stata indotta dal contatto del bambino con l'ambiente esterno all'utero materno.

I ricercatori hanno inoltre scoperto che metà del tessuto della placenta era danneggiato: c'era un'infiammazione diffusa e sono state rilevate le proteine del coronavirus sul lato esterno e interno della placenta.
La madre si è ripresa dal Covid 4 giorni dopo il parto, mentre il bambino ha avuto bisogno di cure neonatali essendo nato alla 34/sima settimane. Ha comunque sviluppato anticorpi contro il virus senza sintomi gravi dopo il parto.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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