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Diabete, proposte in vista documento di consenso

Da revisione Pdta a integrazione servizi e formazione

Roma ANSAcom

Revisione del percorso diagnostico terapeutico e assistenziale-Pdta per il Diabete di tipo 2, rimodulazione delle attività di prescrizione dei farmaci, integrazione dei servizi, formazione ed educazione. Entra nel vivo con delle proposte di discussione il percorso promosso da Fand (Associazione Italiana Diabetici), con il supporto non condizionato di Boehringer Ingelheim e Lilly, verso l’obiettivo di produrre un documento di consenso che identifichi nuove strategie e attività da realizzare in favore delle persone con Diabete di tipo 2, che in Italia sono oltre 3 milioni. L’iniziativa ha preso il via il 30 settembre scorso in Campania, Regione che conta circa 407mila pazienti, e ha visto confrontarsi medici di medicina generale, specialisti, clinici, ricercatori, manager delle aziende sanitarie, dirigenti regionali e rappresentanti delle associazioni dei pazienti che hanno analizzato le criticità, ma anche identificato le aree di miglioramento indicando soluzioni possibili. In particolare, dalla discussione è emersa la necessità di revisione del percorso diagnostico terapeutico e assistenziale per il diabete di tipo 2, al fine di individuare con precisione i ruoli delle figure professionali coinvolte e le competenze di ognuna di esse e che recepisca anche l’utilizzo delle tecnologie digitali, cui il Pnrr darà impulso e che, col fascicolo sanitario elettronico, le televisite e iteleconsulti, potranno contribuire a una più efficace presa in carico del paziente. Molti interventi hanno sottolineato la necessità di rimodulare le attività di prescrizione dei farmaci, nonché delle numerose prestazioni necessarie al paziente per evitare le complicanze e che oggi richiedono un duplice passaggio specialista-medico di famiglia. È stata sottolineata anche la difficoltà di accedere alla diagnostica e ai controlli in tempi contenuti, a causa del sovraccarico determinato dalla pandemia nelle strutture sanitarie. Fra le varie soluzioni proposte, condivisa quella della creazione di Cup dedicati alla diabetologia e la delega ai Centri Anti Diabete-Cad della diagnostica e della prescrizione terapeutica. Un approfondimento è stato fatto anche sul tema della maggiore interazione fra le varie componenti medico-sanitarie coinvolte ed stata poi sottolineata all’unanimità l’importanza della formazione per gli stessi professionisti, soprattutto i medici di famiglia.

In collaborazione con:
Fand

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