“Il rapido accesso alle terapie e ai farmaci è considerato uno strumento di performance in sanità, la capacità tempestiva di fornire delle nuove cure ai cittadini è un nobile principio a cui tutti noi dobbiamo ambire soprattutto nelle malattie rare”. A dirlo è Arturo Cavaliere, presidente Sifo, Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie, al webinar di presentazione del quinto quaderno Ossfor sui farmaci orfani. “Spesso per le malattie gravi o rare-aggiunge - bisogna anticipare i tempi delle negoziazioni degli enti regolatori e noi come farmacisti ospedalieri abbiamo norme ben precise a cui poter attingere quella dell’accesso precoce alle terapie mediante ad esempio la legge 648 del 96 mediante uso compassionevole è il fondo nazionale del 5%Aifa”. “Se tutti questi percorsi sono ben codificati e definiti -prosegue- dobbiamo riflettere molto sulla capacità di finanziamenti di queste nuove terapie per le patologie rare. Molto è stato fatto con l’introduzione dei fondi per gli innovativi ma ancora tanto si potrà fare quando finalmente su questo tema ci sarà la compensazione dei due fondi per l’innovazione, (quello per gli oncologici e non ndr), che credo sia condizione imprescindibile per poter avere certezza chiara su quali finanziamenti a inizio anno un’azienda sanitaria ha a disposizione per questa tipologia di malattie”. “L’accessibilità sostenibile per l’innovazione in sanità significa vita-conclude poi- si è passati da una metodologia di ricerca di closed a una di open innovation, grazie a partnership di ricerca pubblica e privata. Grazie a questo cambio di paradigma oggi c’è nel mondo uno sviluppo di nuovi farmaci in generale altissimo: sono circa 17mila quelli in sviluppo nel mondo, con circa 1100 trial attivi nelle strutture con ricerche multicentriche”.
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OMAR