(ANSA) - ROMA, 24 GIU - "La sanità è donna: la stragrande
maggioranza del personale in servizio nelle asl e negli
ospedali, oltre il 60%, infatti, è di sesso femminile. Le donne,
dunque, sono già nei fatti, come testimoniano i numeri,
protagoniste della sanità. Ma sono pochissime le donne ai
vertici". Così il presidente di Fiaso (Federazione italiana
aziende sanitarie e ospedaliere), Giovanni Migliore, a margine
del suo intervento nel corso della Convention della Community
Donne protagoniste in sanità in corso a Bologna.
"In pochissime, tuttavia, ricoprono ruoli di vertice: basti
pensare alle direzioni generali nelle quali solo il 22% del
management è donna - rileva Migliore -. Occorre lavorare su due
fronti: promuovere la parità di accesso agli incarichi
dirigenziali ma anche ripensare l'organizzazione del lavoro in
maniera che possa garantire la conciliazione dei tempi
vita-lavoro. La carenza di personale, spesso, costringe a
sobbarcarsi turni e straordinari che lasciano poco spazio per
combinare le esigenze della vita privata e quella lavorativa. E
a subirne le conseguenze sono quasi sempre le lavoratrici.
Occorre anche per questo investire sul personale nel servizio
sanitario nazionale che in 10 anni si è ridotto del 6%". A fare
la differenza, conclude, "potrà essere anche il digitale, che
nel Pnrr riceve una grossa quota di finanziamenti, che
consentirà di sviluppare la telemedicina permettendo al paziente
di essere assistito a domicilio. Bisognerà inoltre valorizzare,
per quelle figure che lo consentono, l'esperienza dello
smartworking che ha dimostrato durante la pandemia la sua
efficacia". (ANSA).
