Da qualche giorno hanno superato il
migliaio a Rimini i profughi ucraini arrivati sul territorio.
L'Ausl, con la collaborazione degli hotel dove la gran parte
sono ospitati, sta svolgendo tamponi a tappeto, e per ora si
riscontra "una bassa positività" al Coronavirus.
"Tutti coloro che arrivano nel nostro Paese attraverso i
canali ufficiali sono sottoposti a tamponi rapidi prima di
andare nei centri di accoglienza", spiega il direttore dell'Ausl
Romagna Tiziano Carradori a margine di una conferenza stampa a
Rimini.
Dall'autorità sanitaria si dicono "stupiti rispetto ad una
situazione che descrive una bassa copertura vaccinale in
Ucraina". E dunque non c'è alcun allarme di nuovi focolai dovuti
agli arrivi. "Non abbiamo particolari preoccupazioni", assicura
Carradori. Le vaccinazioni anti-Covid proseguono anche negli
hotel dei profughi. "Allo stato attuale non mi sono state
segnalate delle contrarietà a sottoporsi a vaccinazioni in un
modo che fosse quantomeno significativo", precisa il direttore
generale.
Anche in Romagna, come nel resto del Paese, si è registrato
negli ultimi giorni un aumento dei contagi, ma i ricoveri
restano pressoché stazionari, e dunque Carradori si dice
"cautamente ottimista", anche se "la parola fine non penso possa
essere serenamente pronunciata", aggiunge.
La "situazione in questo momento è sotto controllo", "non
abbiamo segnali di allarme", gli fa eco il direttore del reparto
di Malattie infettive dell'ospedale di Rimini Carlo Biagetti.
Questa provincia è stata una delle più martoriate dal Covid,
soprattutto nella prima fase.
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