Aumentano le piste ciclabili in città (+ 65,5 km soltanto a Milano), cala il ricorso degli italiani al bike-sharing (-47% rispetto al 2019), a causa del lockdown e in parte della concorrenza dei nuovi servizi di noleggio monopattini, e cresce l’attenzione dei Comuni al miglioramento della sicurezza in bici, mentre per il 51% di loro quella legata ai motocicli non è ancora una priorità.
È quanto emerge dal rapporto dell’Osservatorio Focus2R, promosso da Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) con Legambiente, presentato stamane attraverso un webinar a cui hanno partecipato anche gli assessori con deleghe alla mobilità delle città di Roma, Milano, Parma, Genova e Torino.
La rilevazione conferma una positiva e graduale ascesa dell’attenzione alla mobilità su due ruote nell’agenda politica delle città italiane. Un fenomeno spinto anche dal vero e proprio boom del mercato delle due ruote, con il settore bici che si avvia molto probabilmente a replicare il successo del 2020 con oltre 2 milioni di pezzi venduti e quello moto che segna un sorprendente + 21,2%, immatricolando quasi 290mila veicoli.
Sono ben 31 i Comuni che, anche per sopperire ai problemi di circolazione legati al Covid, nell’ultimo anno hanno realizzato nuovi tratti di piste ciclabili, (complessivamente 224,5 km). Cala, invece, la percentuale delle città dove sono disponibili punti di ricarica elettrici delle biciclette a pedalata assistita. Per quanto riguarda il bike-sharing, il 54% dei comuni ha introdotto servizi di condivisione delle biciclette con una flotta complessiva di circa 35mila mezzi, anche se il numero di prelievi totali annui diminuisce del 47% rispetto al 2019, così come la percorrenza totale che scende del 51% rispetto al 2019.
Sul fronte delle due ruote motorizzate, la media di moto ogni 100 abitanti si attesta sulle 13 unità, in crescita rispetto al 2019, anche se resta critica la situazione dei parcheggi: un Comune su tre dedica alle due ruote una percentuale di stalli non superiore al 5%. Luci e ombre, invece, sulla sicurezza: a fronte di una diminuzione del numero di incidenti e dei decessi sulle strade italiane, preoccupa ancora la percezione dei Comuni sul tema. Nei due principali strumenti di pianificazione della mobilità urbana (PUM e PGTU) la sicurezza non è infatti considerata una priorità dal 51%.
In collaborazione con:
Confindustria Ancma - Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori