L'Amministrazione capitolina entro un mese dovrà pronunciarsi espressamente sulle richieste di centinaia di romani volte al rimborso e/o alla proroga della validità dei permessi Ztl parzialmente non fruiti per l'apertura dei varchi nel periodo della pandemia. L'ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha accolto un ricorso proposto da Unidroit Istituto Internazionale per L'Unificazione del Diritto Privato e da centinaia di titolari di permessi. I ricorrenti, con due istanze specifiche si sono rivolti all'Amministrazione capitolina chiedendo la proroga della validità dei permessi pagati e parzialmente non fruiti, lamentando "una irragionevole disparità di trattamento tra l'istante titolare di autorizzazione e chi, non essendo titolare, ha usufruito e usufruisce gratuitamente del medesimo diritto all'accesso e alla sosta nelle zone precluse". Secondo il Tar "il ricorso è fondato, essendo ravvisabile, nel caso di specie, in capo all'Amministrazione comunale intimata uno specifico obbligo giuridico di provvedere sull'istanza avanzata dai ricorrenti mediante l'adozione di un provvedimento espresso, in ragione della titolarità in capo a quest'ultimi di una posizione qualificata idonea a legittimarne l'istanza quali titolari dei provvedimenti autorizzativi di cui si discorre, pagati e parzialmente non fruiti".
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