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Natale, le luminarie nel mondo

Natale, le luminarie nel mondo

11 dicembre 2021, 10:27

Redazione ANSA

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Luci d 'artista a Salerno - RIPRODUZIONE RISERVATA

Luci d 'artista a Salerno - RIPRODUZIONE RISERVATA
Luci d 'artista a Salerno - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ma quanto sono belle le strade, i borghi, le città, i terrazzi e gli affacci con tutte le lucine natalizie? Le luminarie che in alcuni casi sono quasi installazioni artistiche, fanno subito Natale e rendono un po' più magica l'atmosfera di questo periodo. C'è persino uno studio, uscito all'inizio di dicembre 2021 da ricercatori di università inglesi ed irlandesi, che testimonia scientificamente cosa provocano in noi tali installazioni. La nostra reazione è l'incanto puro, genuino e così salutare che gli stessi autori rilanciano proponendo le luci d’artista a ‘Patrimonio Culturale Immateriale’, così come definisce e riconosce l’UNESCO i beni più preziosi seppure intangibili, spesso legati alle tradizioni ed alle abilità tramandate di generazione in generazione.
“Illuminare il buio profondo con tripudi di luci si perde nella notte dei tempi. La metamorfosi del buio illuminato da fuochi, falò, lanterne magiche, ombre cinesi e in tempi moderni le installazioni luminose artistiche, corrisponde ad accendere l’inverno e l’effetto che provoca in noi è sempre genuino, ancestrale e corrisponde all’incanto, che significa incantesimo, magia, seduzione, pieno compiacimento, - spiegano all’ANSA Jane Lovell e Howard Griffin, autori dello studio pubblicato su Annals of Tourism Research. - Si resta incantati tutti, non solo i bambini, perché, restando fisicamente immobili ci si sente trafitti, stregati dalla vista. Allo stesso tempo, la mente resta iper-consapevole. Quello che si sta vedendo in quelle luci è perciò magico, impossibile fino a trascendere le leggi della fisica. E’ anche destabilizzante. Si prova una gioia e una confusione infantili e quella doppia sensazione è incredibilmente piacevole avendo ripercussioni sul nostro benessere”.
Con le feste invernali i paesi diventano paesaggi incantati che veicolano narrazioni fantastiche tanto da destabilizzare perfino l’eredità classica culturale dei singoli paesi, delle città e dei borghi che assumono un aspetto fantastico, da fiaba.
La scienza spiega così l'enorme e crescente successo dei molti festival di luci che si stanno svolgendo negli ultimi anni in molti paesi del mondo e che illuminano con effetti speciali le facciate di monumenti, cattedrali e palazzi trasfigurandoli magicamente tanto da lasciare chi li guarda letteralmente a bocca aperta. Come il rinomato Lumiere Festival di Durham, in Inghilterra, che si svolge quando buio e freddo si prendono le stagioni, cioè novembre oppure il progetto Northern Lights dei designer The Projection Studio che fu proiettato sulla facciata della cattedrale di York, nel North Yorkshire, e richiamò oltre 22.000 visitatori (in tempi pre-Covid).
“Anche le installazioni e gli spettacoli luminosi delle festività sono una fabbrica di incantesimi e rievocano i luoghi ‘defamiliarizzando’ e disorientando il visitatore, - afferma Jane Lovell. - La strada o la piazza nota viene alterata e diventa altro luogo creano un nuovo spazio magico che poco prima non esisteva. Illuminando in modo artistico luoghi storici, esagerando perfino le associazioni fiabesche con questi edifici che hanno testimoniato il passato, si crea un magi-patrimonio, nuova ricchezza. Inoltre, le installazioni luminose funzionano altrettanto bene, o perfino meglio, negli ambienti moderni, ad esempio le periferie, tirando fuori straordinari genii locorum”.
Gli spettacoli di luci natalizie ci sorprendono anche facendoci vivere il fantastico. Attirano il nostro sguardo sull'architettura, o sull'astrazione degli alberi, o verso il cielo scuro oltre l'illuminazione addobbata sopra la strada. “Alcuni oggetti sono anche esagerati in scala fino a dimensioni sovrumane dalla luce o dal colore. Vediamo quel posto come nuovo. Molte persone hanno legami emotivi con il periodo natalizio e le luci amplificano i loro sentimenti incarnando l'atmosfera delle festività”, conclude Lovell.

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