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Da Ban a Noob le nuove parole dei figli spiegate ai genitori

Da Ban a Noob le nuove parole dei figli spiegate ai genitori

La barriera linguistica talvolta diventa ostacolo nel rapporto e divario generazionale

04 giugno 2022, 19:25

Redazione ANSA

ANSACheck

Precious moments between mom and son - RIPRODUZIONE RISERVATA

Precious moments between mom and son - RIPRODUZIONE RISERVATA
Precious moments between mom and son - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pensavamo di esserci aggiornati una volta capito che 'boomer' non era appellativo rivolto solo ai figli del boom ma in generale a tutti gli adulti e in particolare a quelli lenti con il digitale. Avevamo imparato l'intercalare 'scialla', entrato persino nel nostro linguaggio ma 'cheat'? Cosa ne sappiamo? Screenshottare invece con un po' di intuito ci possiamo arrivare.
Il rapporto tra genitori e figli può essere difficile, soprattutto da un punto di vista della comunicazione. La barriera linguistica che talvolta divide adulti e giovanissimi può rappresentare un ostacolo apparentemente insormontabile senza i giusti mezzi per affrontarlo. Soprattutto al giorno d’oggi, quando con il rapido sviluppo del gaming e i cambiamenti nei social network, il divario generazionale sembra ancora più evidente. Una buona comprensione del linguaggio è già un buon inizio. “Da sempre, il linguaggio rappresenta una caratteristica generazionale distintiva e viene influenzato da fattori sociali e culturali. Oggi più che mai, lo slang dei giovani tende a essere molto legato al mondo del web, in tutte le sue sfaccettature. Se non si ha dimestichezza con le espressioni di ultima generazione, queste possono sembrare una sorta di linguaggio in codice, soprattutto per i genitori. Di fronte a questa situazione è importante non irrigidirsi e cercare di immedesimarsi e comprendere i propri figli, anche attraverso il vocabolario tipico della generazione, affrontando quindi le potenziali difficoltà di dialogo con pazienza e apertura”, commenta Gianluca Pedrotti, esperto di comunicazione interculturale ed editor del team linguistico di Babbel.
"Il dialogo tra genitori e figli adolescenti è sempre stato delicato, ma in questa epoca storica sembra soffrire più del solito di differenze più ampie e divergenti in termini di contesto. Il consiglio che mi sento di dare ai genitori è di impegnarsi particolarmente nell'ascolto e nell'astenersi da qualsiasi forma di giudizio prima di aver compreso bene la situazione. Spesso i figli chiudono il dialogo perché si sentono non compresi o, appunto, peggio, etichettati frettolosamente. Ai genitori oggi è richiesto uno sforzo maggiore di empatia, accoglimento e accettazione di bisogni legati all'età ma soprattutto al mondo esterno che cambia sempre più velocemente. Educare è un compito di guida e accompagnamento che richiede tempo e il bene dell'altro: solo così è possibile intervenire in caso di pericolo, commenta Ilaria Merici, psicologa e psicoterapeuta dello Studio Porta Nuova a Milano.
Da troll a going viral: come districarsi tra i termini più utilizzati dalle nuove generazioni
● Ban: con il termine “ban” ci si riferisce al meccanismo attraverso il quale a un giocatore viene impedito di accedere ai server permanentemente o per uno specifico lasso di tempo dopo aver compiuto un’azione considerata scorretta. Si può essere “bannati” anche sui social media. Anche in questo caso, a seguito di un comportamento considerato inappropriato dalla policy della piattaforma.
● Going viral: letteralmente “andare virali”, significa che un contenuto creato e condiviso online si è diffuso rapidamente e ha raggiunto milioni di persone. I video virali possono trasformare le persone in celebrità di Internet in pochissimo tempo ed è una pratica molto frequente sui social network, soprattutto TikTok.
● Hate: dall’inglese “odiare”. Ricevere “hate” online significa ricevere critiche aggressive, insulti o, nella peggiore delle ipotesi, minacce da parte di altri utenti del web sotto forma di commenti o messaggi privati. Questo genere di commenti negativi possono rappresentare una fonte di forte disagio in chi li riceve, soprattutto se giovanissimi.
● Troll: nel gergo di Internet è utente di una comunità virtuale, solitamente anonimo, che intralcia il normale svolgimento di una discussione inviando messaggi provocatori, irritanti o fuori tema.
● Screenshottare: deriva dalla parola inglese “screenshot” (composta da “screen” che significa “schermo” e “shot”, “scatto fotografico”). Indica l’atto di fotografare, mediante l’utilizzo di un comando, ciò che viene visualizzato sullo schermo di un telefono, di un monitor, di un televisore o di un qualunque dispositivo video. In lingua italiana può essere tradotto come “fermo-immagine” o “foto dello schermo”.
Tutto quello che c’è da sapere sul mondo del gaming e i giochi del momento
● Cheat: dall’inglese “barare”. Il “cheater” è una persona che imbroglia all'interno di un gioco ricorrendo a software o trucchi illeciti per manomettere il gioco ed ottenere vantaggi su altri giocatori. Questo termine è entrato anche nel linguaggio comune per identificare, appunto, un impostore.
● Noob: è una riscrittura del termine “newbie”, cioè neofita, principiante. È utilizzato spesso con valenza dispregiativa per etichettare un giocatore alle prime armi, che è inesperto delle dinamiche e delle tecniche di gioco. Altri modi di utilizzare il termine sono Niubbo o nabbo, ovvero “novellino”.
● RPG: è l’acronimo di “Role Play Game” e indica i giochi di ruolo. In Italia si usa anche la sigla GDR (“Giochi Di Ruolo”). Si tratta di un gioco dove i giocatori assumono il ruolo di uno o più personaggi e, tramite la conversazione e lo scambio, creano uno spazio immaginato, dove avvengono fatti ed eventi fittizi, in un’ambientazione narrativa che può ispirarsi a un romanzo, a un film o a un'altra fonte creativa, storica, realistica come nella vita reale o di pura invenzione.
● Spawnare: nei videogames, indica quello che accade quando un personaggio viene generato in un determinato punto del gioco, solitamente dopo essere stato eliminato. Il respawn consiste nella riapparizione di un personaggio o di un nemico dopo la sua morte o distruzione.
A che cosa giocano i ragazzi di oggi? Spesso i giochi in voga del momento vengono denominati con degli acronimi e ciò rende più complessa la comprensione da parte degli adulti.
● COD: Call of Duty è tra le saghe videoludiche più celebri di sempre. Si gioca principalmente in prima persona nei panni di un soldato armato e include diverse missioni da portare a termine.
● GTA: Grand Theft Auto è una serie di videogiochi action-adventure. Il giocatore controlla un fuorilegge e la sua ascesa nella criminalità organizzata. L'espressione “Grand Theft Auto” è infatti diffusa negli Stati Uniti d'America per indicare il furto aggravato di veicoli.
● Fort: abbreviazione di Fortnite, un gioco di battaglia reale free-to-play con numerose modalità per ogni tipo di giocatore, tra cui Salva il mondo, Modalità creativa e Battaglia reale.
● Biohazard (バイオハザード): si tratta del nome giapponese di Resident Evil (anche abbreviato con l’acronimo “RE”), una serie di videogiochi survival horror che include film live action, film di animazione, fumetti, libri, drammi audio e merchandising. La storia segue focolai di zombi e altri mostri generati da esperimenti sfuggiti al controllo.

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