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Un gatto è per sempre, 10 consigli pratici per accudirlo e farlo felice

Un gatto è per sempre, 10 consigli pratici per accudirlo e farlo felice

Quanto sappiamo davvero dei nostri amici felini con cui conviviamo?

11 novembre 2022, 13:08

di Agnese Ferrara

ANSACheck

Sacro di Birmania al SuperCat Show 2022 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sacro di Birmania al SuperCat Show 2022 - RIPRODUZIONE RISERVATA
Sacro di Birmania al SuperCat Show 2022 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Più di 4 italiani su dieci ha un animale domestico, cani e gatti in primis. Secondo l’ultimo sondaggio Eurispes il 43,6% possiede un cane e il 35,1% un gatto. Questi ultimi sono senza dubbio più complessi da decifrare nei comportamenti, nelle necessità e nelle emozioni ma hanno bisogno delle nostre cure e attenzioni tanto quanto i cani, seppure gli si riconosca loro un più forte senso di indipendenza. Quanto sappiamo davvero dei nostri amici felini con cui conviviamo?  Cosa conosciamo sulla loro storia, sulle loro abitudini, bisogni e gusti? Come riconoscere i segnali che ci mandano e come proteggerli da rischi e pericoli?  Tenendo conto che la gatto-mania colpisce molte persone quanto la dog-mania con tanto di razze feline ritenute più cool di altre in tutto il mondo (da noi pare che i gatti Sacri di Birmania siano i più ambiti, per non parlare dei Canadian Sphynx e i Bengala sfoggiati su Instagram dalle celebrities nostrane) e che le sfilate ‘di vanità’ dei gatti alle fiere registrano un grande successo di pubblico (il SuperCatShow 2022 è in programma a Roma sabato 12 e domenica 13 novembre), ecco come scegliere veramente un gatto, amarlo e farlo felice, conquistando la sua fedeltà e riconoscenza per sempre. Le risposte alle domande e ai dubbi più frequenti le fornisce Luca Giansanti, rinomato medico-chirurgo veterinario e volto televisivo (con oltre 300.000 follower sommando Instagram, Facebook e TikTok) nel nuovo volume ‘Ogni gatto ne va matto’, uscito per Newton Compton editori.  Il libro contiene  tecniche e consigli medici per avere sempre la risposta giusta nella cura del proprio gatto in ogni occasione.
La scelta del gatto: meglio adottarlo o acquistarlo da un allevamento? Risponde Giansanti: “In linea di principio, è sempre buona cosa scegliere l’adozione rispetto all’acquisto. Per una ragione etica, per un enorme numero di mici randagi che, se non vengono adottati in poco tempo, finiscono per forza di cose di nuovo in strada. Inoltre  i gatti randagi o meticci sono in genere molto più resistenti ai tumori rispetto alle loro controparti d’allevamento. I gatti di razza, infatti, vengono ottenuti attraverso l’accoppiamento tra esemplari quanto più simili possibile, a volte anche tra consanguinei, e questa scarsa varietà genetica può causare tutta una serie di problemi di salute nel cucciolo, oltre a tramandare le eventuali  predisposizioni genetiche razziali per certe malattie”.
Dal libro di Giansanti, oltre 250 pagine di consigli pratici e indispensabili per accudire e fare felice il nostro gatto, sintetizziamo dieci domande e dieci risposte tra le più curiose e che ci inducono a fare spesso errori.
1.  Si può dare latte vaccino ai gattini appena nati? Assolutamente no! Il latte vaccino è estremamente grasso e nutrizionalmente inadeguato per dei cuccioli di gatto e provoca episodi di diarrea. In mancanza di un latte specifico per gattini, dei sostituti temporaneamente plausibili sono il latte di capra o di asina.
2.   Il gatto può essere vegetariano o vegano? Assolutamente no! I gatti sono dei “carnivori obbligati”, ovvero hanno bisogno di mangiare carne.
3.   I gatti piangono quando sono tristi? Assolutamente no. La lacrimazione è sempre ascrivibile a ragioni fisiologiche, come allergie o problemi di alimentazione.
4.   È vero che il gatto preferisce il pesce alla carne?  Generalmente sì, e non solo per il sapore! In natura, il gatto è un predatore e la sua attenzione viene attirata dagli stimoli dovuti alla presenza di possibili prede, come i movimenti di un pesce nell’acqua. Oltre a questo aspetto “istintivo”, interviene poi l’odore del pesce, molto più forte e intenso di quello della carne. E’ bene variare la scelta, i gatti infatti, a differenza della controparte canina, sono scarsamente soggetti a gastroenteriti legate al cambiamento della dieta ed è perciò una buona idea alternare i mangimi a base di carne con quelli a base di pesce, ricco di acidi grassi polinsaturi che fanno bene al sistema immunitario ma anche alla cute e al pelo.
5.   Posso dare qualche avanzo della tavola come bocconcino premio al mio gatto? No. Dividere il proprio cibo con il gatto di casa è un comportamento sbagliato. E’ diseducativo perché dargli gli scarti della tavola lo abituerà ad aspettarsi sempre del cibo durante i pasti e lo indurrà a rifuitare i suoi croccantini col tempo.
6.   Si possono sostituire crocchette e scatolette con cibi freschi preparati in casa? Si, ma con attenzione verso una alimentazione bilanciata e a usare gli ingredienti giusti (per esempio, utilizzando carni bianche e magre o pesce ben cotti). Se ben fatta, una dieta del genere può portare anche dei sostanziali benefici al nostro gatto, diminuendo il rischio di tumori in età avanzata, di problemi gastroenterici e di accumulo di tartaro sui denti. Per una corretta scelta dei cibi freschi ci si può rivolgere ad un veterinario nutrizionista. Bisogna però sapere che i manicaretti cucinati in casa fanno letteralmente leccare i baffi ai gatti che difficilmente vorranno poi tornare a mangiare cibi in scatola e croccantini.
7.  Posso portare a spasso il mio gatto con pettorina e guinzaglio? Sì, ma solo se lo si può fare regolarmente. Per quei gatti indoor che non hanno uno spazio aperto in cui scorrazzare, la pettorina è un’ottima soluzione per poter fare un po’ di movimento e divertirsi a esplorare. Non è facilissimo convincerlo a seguire l’umano che tiene il guinzaglio, ma con un po’ di impegno,lasciandogli anche un po’ di autonomia nella scelta del percorso, l’esperienza sarà assolutamente piacevole per entrambi. L’importante, però, è avere ben chiaro che se il gatto si appassionerà alle uscite con la pettorina, allora questa abitudine dovrà essere assecondata su base regolare per non provocare un forte stress al micio stesso.
8.  Posso fare il bagnetto al gatto? Niente affatto! I gatti pensano da soli alla propria pulizia, leccandosi spesso per lavarsi e asportare il pelo in eccesso, quindi non c’è alcun bisogno di fare loro il bagno. Anzi, l’uso di saponi potrebbe portare alla comparsa di dermatiti, e i residui che rimangono sul pelo spingerebbero il gatto a leccarsi più del dovuto, aumentando quindi il rischio di occlusione a causa dell’aumento della quantità di pelo ingerita.
9.  Per le feste di Natale come evitare che il gatto faccia danni all’abete e agli ornamenti e non si faccia male? Albero, luci e palline sono un richiamo irresistibile per i gatti che cercheranno di arrampicarsi sull’albero per raggiungere, ad esempio, palline e pendenti. Potrebbe però ferirsi, mangiare oggetti tossici e far rovesciare l’albero a terra. L’albero deve essere solido, di piccole dimensioni e con un peso sufficiente alla base, mentre le decorazioni  devono essere semplici, poco brillanti e resistenti (meglio quindi se fatte di plastica); evitare di spruzzare sull’albero la neve finta, che il micio potrebbe leccare intossicandosi;  infine, è importante tenere d’occhio il gatto e assicurarsi che non ronzi troppo intorno al vostro alberello.
10. Botti, petardi e fuochi artificiali  Come posso aiutare il gatto a superare la puara? I gatti hanno un udito finissimo e ciò che per noi è un rumore forte per loro è una vera a propria esplosione sonora. Durante i classici fuochi di Capodanno, il micio di casa comincerà a correre qua e là in preda al terrore, in cerca di un posto in cui rintanarsi fino alla fine di quel terribile baccano. E’ importante che i suoi umani non cerchino in nessun modo di trattenerlo, né per abbracciarlo né per accarezzarlo: finirebbero solo per farlo sentire bloccato e in trappola. Quello che si può fare, oltre a non sparare petardi e fuochi nei pressi della propria casa, è cercare di coprire il rumore delle esplosioni con suoni più regolari, come l’audio della televisione, e usare dei diffusori ambientali per calmare il micio. Purtroppo, il grande spavento collegato ai botti può risultare anche fatale per alcuni gatti, in particolare i cardiopatici: per questo, quando sono in programma spettacoli pirotecnici, è bene adoperarsi fin da subito affinché il micio di casa superi il momento nella maniera più tranquilla possibile. 

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