Il concetto è chiaro, ma bisogna ribadirlo: "Avere il ciclo non è un lusso". E "non è giusto farlo percepire e pagare come tale”. A pensarla così una delle rappresentanti di Onde rosa, Silvia De Dea, l'organizzazione che ha per prima promosso (nel 2018) la petizione su Change.org per far scendere l'imposizione fiscale sui prodotti per l'igiene della donna. A margine della mattinata di mobilitazione promossa a Roma (prima al Senato, poi in Piazza della Minerva, con un coloratissimo 'dance mob', animato da ballerini vestiti di rosa), l'attivista ha parlato di come, quando il progetto fu avviato, con Martina Gammella, "non avremmo mai potuto immaginare che quella raccolta firme avrebbe contribuito a sviluppare una sensibilità nuova su questa ingiusta tassa, tra i cittadini, gli amministratori, la politica. Negli anni sono stati fatti passi avanti sul tema della 'tampon tax' e l’abbassamento dell'Iva al 10% che dovrebbe partire dall’anno prossimo rappresenta per noi un bella soddisfazione. Pensiamo sia un segnale positivo, tuttavia siamo dell’idea che si possa fare di più: un’aliquota a “bene di prima necessità” sugli assorbenti è quello su cui ancora ci battiamo", ha aggiunto, puntando all'obiettivo del 4%, e sostenendo di essere "felice" del sostegno di Coop Italia.
Nel percorso che la petizione ha compiuto fino ad oggi, è stato evidenziato nel corso dell'evento nella Capitale, si sono aggiunte altre esperienze come l’associazione Toccaanoi, che ha viaggiato in tutta Italia con lo scopo analogo di sensibilizzare amministrazioni locali ed enti territoriali, ottenendo risultati come l’applicazione degli sconti nelle farmacie comunali, l’installazione di distributori di prodotti igienico-sanitari femminili in spazi pubblici, o altre azioni volte alla riduzione di questa disparità.
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