(ANSA) - ROMA, 06 FEB - La Comunità Internazionale di diritto
Pontificio Nuovi Orizzonti ha diffuso il Messaggio per la 45/a
Giornata Nazionale per la Vita che quest'anno ha come titolo "La
morte non è mai una soluzione".
In questo tempo, quando le ferite del cuore più profonde
colpiscono l'animo umano e l'esistenza sembrerebbe non avere più
senso, spesso si approda a una "soluzione" drammatica, "la
morte". La Fondatrice Chiara Amirante, da anni in prima linea in
difesa della vita, con più di 231 centri e 1020 equipe di
servizio, missionari aderenti in 80 Paesi del Mondo, pone come
oggetto del problema, la solitudine.
"Uno sterminato numero di giovani e persone vivono
nell'inferno dei nostri deserti metropolitani, intrappolati in
mille dipendenze, non solo di sostanze, di vario genere,
cercando la felicità in paradisi artificiali e cercando di
rispondere al bisogno fondamentale di ogni persona, amare ed
essere amati. Ma poi si ritrovano schiave o ferite, avendo
cercato la soluzione in cose che chiamano amore ma è tutt'altro.
Non occorre più scendere nei bassifondi - sottolinea Amirante
nel suo messaggio - gli inganni di oggi li troviamo ovunque. Da
anni ascolto confidenze di donne che hanno abortito e che
nessuno potrà mai consolare, di genitori che hanno perso i
propri figli che nella solitudine hanno deciso di farla finita,
di chi nel dolore e nella sofferenza estrema, lasciato solo, non
ha avuto altra scelta che lasciarsi andare alla disperazione".
"Ma la morte non è mai la soluzione, non deve e non può mai
essere la soluzione - aggiunge - dobbiamo metterci in ascolto e
accogliere chi attraverso un abbraccio, un dialogo, uno sguardo,
un sentimento cerca sostegno. Dobbiamo attraverso questo cammino
di condivisione e ascolto, non solo aiutare chi cerca
consolazione, ma promuovere un messaggio di salvezza e
prosperità. Troppi sono gli aborti che ogni anno nel silenzio e
nella sofferenza si registrano nel mondo. Circa 56 milioni".
"E se paragoniamo questi dati con quelli causati dalla
seconda guerra mondiale, 44 milioni, ci rendiamo conto della
grave emergenza umanitaria in atto. Emergenza che può assumere
forme di violenza diverse, come quella di genere. Tre donne su
quattro hanno subito violenza dal proprio partner o ex, senza la
giusta tutela per poter denunciare. Oppure pensiamo ai più di
250 milioni di bambini vittime dei pedofilia. Non dobbiamo
sottovalutare gli innumerevoli casi di suicidio in età
adolescenziale. Uno ogni 11 minuti nel mondo. Non possiamo
restare indifferenti. Dobbiamo agire con tutti gli strumenti a
nostra disposizione per promuovere sempre e comunque la vita",
conclude. (ANSA).
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