"Sono passati appena due mesi
dall'inizio della scuola e per l'ennesima volta tutte le carenze
strutturali del nostro sistema educativo si sono mostrate:
viviamo in una scuola sempre più escludente, basata sul merito e
sulla competizione, dove gli edifici scolastici ci crollano
addosso e gli studenti muoiono in alternanza scuola - lavoro o
suicidandosi per il troppo stress delle valutazioni e dei
compiti. Pochi giorni fa il Ministro dell'istruzione Valditara
ha dichiarato di voler ascoltare le studentesse e gli studenti:
dopo mesi di assemblee e mobilitazioni studentesche, passate per
gli Stati Generali della scuola e la presentazione del Manifesto
della scuola pubblica alla Camera dei Deputati, non accettiamo
più che le nostre proposte e richieste vengano ignorate dalla
politica". Lo dicono gli studenti della Rete della Conoscenza
che aggiungono: "Scendiamo in piazza per rivendicare con forza i
5 pilastri per la ricostruzione della scuola pubblica". Ecco
quali sono: Una Legge nazionale sul diritto allo studio; l'
abolizione dei PCTO e delle forme di Alternanza Scuola - Lavoro
in favore dell'istruzione integrata. E ancora: maggiore
rappresentanza, partecipazione e protagonismo studentesco
Investimenti su edilizia, sportelli psicologici e Carriere Alias
in tutte le scuole; un nuovo Statuto dei diritti degli studenti
e delle studentesse.
"Dalle assemblee nelle scuole e nelle città abbiamo costruito
una proposta di cambiamento dal basso per il nostro territorio e
il 18 novembre, assieme a tutte le organizzazioni sociali e
studentesche di questo paese saremo nelle piazze di tutta Italia
per gridare che abbiamo diritto a luoghi della formazione
migliori e ad un futuro dignitoso e stabile: sulle nostre scuole
e sul nostro futuro, ora decidiamo noi!", concludono gli
studenti che manifesteranno in numerose piazza italiane da nord
a sud.
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