Con le modifiche introdotte in
Parlamento, il Piano di riorganizzazione e rilancio del
Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), senza il quale l'ente
non potrà avvalersi di 20 milioni di euro stanziati per il 2022,
ha tempi ancora più certi e forme di coinvolgimento degli organi
interni più chiare, per valorizzare l'autonomia dell'ente in
questa sua particolare fase. Sarà il consiglio di
amministrazione del Cnr stesso - dopo aver coinvolto anche la
propria rete scientifica e la parte amministrativa - a dove
adottare, entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge, il
piano che verrà poi approvato con decreto del ministro
dell'Università e della Ricerca di concerto con quello
dell'Economia e delle Finanze. Lo rende noto il ministro per
l'Università e la Ricerca Cristina Messa.
Prima dell'approvazione, sarà chiamato a fornire il proprio
parere il Comitato strategico per il rilancio dell'ente,
composto da cinque esperti nominati con decreto del ministro
dell'Università e della Ricerca: due sono individuati tra otto
nominativi proposti dal presidente del Cnr, due tra otto
nominativi proposti dal comitato di selezione dei presidenti e
dei componenti dei consigli di amministrazione degli enti di
ricerca di designazione governativa, uno è nominato d'intesa con
il ministro dell'Economia e delle finanze.
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