La Cisl con Annamaria Furlan apre
all'ipotesi di prolungare il calendario scolastico. Se sarà
necessario "la Cisl darà la disponibilità, ma la necessità va
valutata bene rispetto a chi e al come perché la scuola in
questi mesi ha continuato a lavorare", ha detto la segretaria
generale della Cisl. "E' un argomento da attivare attraverso un
confronto. Può esservi questa necessità - ha precisato - ma va
individuata bene rispetto al chi e al come". Un'ampia apertura
al premier incaricato è arrivata anche dal presidente dell'Anci,
Antonio Decaro, che oggi con Upi e Regioni ha incontrato l'ex
numero uno della Bce. "Abbiamo dato la disponibilità dei nostri
centri estivi per dare modo di recuperare il gap" della
formazione scolastica avvenuto a causa della pandemia con la
chiusura delle scuole e la dad e dare così "ai ragazzi un
'ristoro educativo'", ha spiegato al termine dell'incontro. I
comuni non sono direttamente coinvolti nella questione dell'
allungamento del calendario ma già la scorsa estate hanno dato
un contributo importante nell' organizzazione dei centri estivi
per la fascia 3-14 anni. L'ipotesi di prolungare le lezioni in
estate lascia però perplesse gran parte delle sigle sindacali,
così come i diretti interessati, docenti e studenti. Due diversi
sondaggi - uno di Orizzonte Scuola uno di Skuola.net - hanno
testimoniato che i professori sono nettamente contrari a
prolungare le lezioni fino a fine giugno (oltre 11 mila su una
platea di 13 mila) e dello stesso avviso sono i ragazzi: 8 su 10
non vogliono che le lezioni durino più a lungo e sarebbero
pronti, al limite, a rinunciare a qualche giorno di vacanza
durante le prossime festività di Pasqua. Intanto tra cinque
giorni riprenderanno il via le prove scritte del concorso
straordinario per gli insegnanti, interrotte a novembre, "ma dal
ministero dell'Istruzione non è ancora arrivata alcuna
indicazione in merito all'obbligo per i partecipanti di
presentarsi con il referto del tampone effettuato nelle 48 ore
precedenti: lasciare allo sbando migliaia e migliaia di docenti
è inaudito", accusa Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda
degli Insegnanti. La Uil scuola con Pino Turi, invece, giudica
"inopportuna" - essendo il governo dimissionario - la
convocazione di una riunione sindacale, da parte del ministero
dell'Istruzione, per affrontare i temi della mobilità del
personale che coinvolge, ogni anno, centinaia di migliaia di
lavoratori della scuola. E in Campania continua a rimanere tesa
la situazione sul fronte scuola. "La chiusura degli istituti non
può continuare a essere la sola misura di contenimento del Covid
19 in Campania. Non è possibile che l'unico diritto compromesso
sia, ancora una volta, quello all'istruzione", affermano le
famiglie No Dad. Mentre il sindaco di Napoli Luigi De Magistris
evidenzia "l'incongruenza, l'inadeguatezza e l'assenza di
programmazione e di capacità della Regione Campania che in
Europa ha raggiunto la triste maglia nera per essere stata
l'ultima a riaprire le scuole a settembre e la prima a
richiuderle". Ieri il governatore De Luca ha espresso la
necessità che la didattica in presenza vada sospesa in tutte le
scuole, dalle elementari alle superiori, visto l'incremento dei
contagi. Tensioni anche in Puglia, dove tutte le sigle sindacali
della scuola hanno proclamato uno sciopero di un'ora, la prima
di lezione di lunedì 22 febbraio, per protestare contro
l'ennesima ordinanza regionale che lascia alle famiglie la
libertà di scelta sulla frequenza in presenza. Proprio nel
barese è morta oggi di Covid una insegnante di sostegno di 44
anni.
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