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Enea, vecchi cellulari diventano 'miniere' di materie prime

Con progetto Portent recupero rifiuti, anche oro,argento e rame

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 16 DIC - Sviluppare un nuovo processo per il recupero di materiali e metalli di elevato valore da telefoni cellulari a fine vita in ottica di economia circolare. È l'obiettivo del progetto Portent, co-finanziato dalla Regione Lazio con circa 140mila euro attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e coordinato dal Laboratorio Enea 'Tecnologie per il Riuso, il Riciclo, il Recupero e la valorizzazione di Rifiuti e Materiali'. Lo rende noto Eneainform@, il periodico on line dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile.

"È in crescita la quantità di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, soprattutto a causa di tempi di obsolescenza tecnica sempre più ridotti - spiega Danilo Fontana, ricercatore Enea e responsabile del progetto Portent - Questo fenomeno potrebbe generare seri problemi di gestione legati alla presenza di metalli e sostanze nocive che rappresentano un rischio reale per la salute dell'uomo e dell'ambiente".

Una tonnellata di schede elettroniche da telefoni a fine vita contiene in media 276 grammi di oro, 345 grammi di argento, 132 chilogrammi di rame; se si considerano poi altri componenti, come magneti e antenne integrate ad esempio, l'elenco si allunga con le terre rare (quali ad esempio neodimio, praseodimio e disprosio) che possono raggiungere 2,7 chili per tonnellata di smartphone.

"Grazie alle tecnologie attuali è possibile riciclare oltre il 96% di questi dispositivi elettronici, recuperando quantità significative di metalli preziosi con gradi di purezza elevati.

Questo permetterebbe di evitare il depauperamento delle risorse naturali e l'approvvigionamento di alcune di queste materie prime critiche presenti prevalentemente in Paesi politicamente instabili", prosegue Fontana. Il 2020 ha fatto registrare una significativa crescita della raccolta di questa tipologia di rifiuti: a livello nazionale ha oltrepassato le 78mila tonnellate (+7,68% rispetto al 2019), mentre nella Regione Lazio la quota è stata di circa 6mila tonnellate con un significativo balzo in avanti rispetto a 2.400 tonnellate dell'anno precedente. (ANSA).

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