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Biodiversità: Wwf, 1100 ranger morti in 10 anni

Crimini di natura minaccia per tutti. Decalogo per turismo sano

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 02 MAG - I crimini di natura non hanno soltanto un impatto negativo sulla biodiversità ma rappresentano anche una minaccia per la sicurezza e la salute, con la diffusione di malattie zoonotiche come Hiv, influenza aviaria, ebola e, con buona probabilità, il Covid. E nuocciono pure all'economia, secondo un report del Wwf.

Sono più di 1.100 i ranger che hanno perso la vita per la difesa della biodiversità negli ultimi 10 anni, secondo la Federazione Internazionale dei Ranger. Tali crimini sono spesso connessi ad altre illegalità come il riciclaggio di denaro e la corruzione. Inoltre i crimini contro la fauna e flora selvatiche danneggiano l'economia dei paesi emergenti: per esempio le entrate turistiche portate da un singolo elefante durante la sua vita sono superiori a 1,75 milioni di dollari. In altri termini, un elefante vale 10 volte più da vivo che da morto. Il rapporto contiene anche un "Decalogo per i viaggiatori responsabili" con raccomandazioni come: non comprare souvenir non certificati, frutto di commercio illegale di fauna e flora protette, non raccogliere souvenir in natura, non alimentare il mercato delle foto ricordo con animali selvatici detenuti illegalmente da privati senza scrupoli.

L'Italia è il Paese in Europa con la maggiore ricchezza di biodiversità. Ma è anche un Paese ad alto tasso di criminalità ambientale. Siamo tra i maggiori importatori di pelli di rettili. Inoltre tra i crimini di natura più diffusi nel nostro Paese ci sono i reati contro gli animali selvatici come la cattura di piccoli uccelli con l'utilizzo di armi da fuoco o trappole artigianali, o l'uccisione a scopo "ricreativo" e tradizionale di rapaci in migrazione sullo Stretto di Messina.

(ANSA).

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