(ANSA) - PISA, 15 APR - La raccolta differenziata in Italia è
maggiore dove c'è meno corruzione e "maladministration" e anche
dove ci sono più donne che amministrano la cosa pubblica. Lo
rivela uno studio pubblicato sulla rivista Waste Management e
condotto da Giulia Romano, docente dell'Università di Pisa,
insieme a un gruppo di economisti delle università di Firenze,
Chieti-Pescara e L'Aquila, che ha analizzato i dati di 103
province italiane nell'arco di 10 anni, dal 2007 al 2016,
considerando una serie di fattori socioeconomici. Le conclusioni
della ricerca vengono rese note dall'ateneo pisano.
"Dai risultati - spiegato l'università - è emerso che il
tasso di raccolta differenziata è maggiore dove i reati contro
la pubblica amministrazione sono più perseguiti, dove ci sono
più donne elette nei consigli comunali e dove gli abitanti hanno
reddito, età e titolo di studio più alti. Al contrario il tasso
è minore quando aumentano la numerosità dei nuclei familiari, il
tasso di occupazione giovanile, la produzione di rifiuti pro
capite e il ricorso alle discariche".
I risultati, osserva Giulia Romano, "mostrano che le donne,
nel loro ruolo di consigliere comunali, sono più sensibili degli
amministratori uomini nel raggiungere gli obiettivi previsti di
raccolta differenziata e l'essere donne vale ancora più che
essere giovani: la nostra analisi ha mostrato che il genere
incide di più rispetto all'età nel promuovere comportamenti
virtuosi". (ANSA).
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