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>>>ANSA/ Smog a Torino, indagati vertici di Comune e Regione

Per inquinamento colposo. Anci, limitare responsabilità sindaci

Redazione ANSA TORINO
(di Andrea Doi) (ANSA) - TORINO, 19 FEB - Sei anni di smog, di sforamenti dei valori soglia, di provvedimenti che si dovevano prendere e non sono stati presi. La cappa di inquinamento che grava su Torino diventa un caso giudiziario. Dalla procura parte una raffica di inviti a comparire che investe i vertici istituzionali del Comune e della Regione delle due ultime consiliature senza risparmiare nessun colore politico: il centrodestra, il centrosinistra, il Movimento 5 Stelle. Sono indagati la sindaca Chiara Appendino e il suo predecessore Piero Fassino (Pd), il governatore Alberto Cirio (Fi) e il suo predecessore Sergio Chiamparino (Pd). Poi gli assessori all'Ambiente, presenti e passati, di Comune e Regione: Alberto Unia, Stefania Giannuzzi, Enzo Lavolta, Alberto Valmaggia e Matteo Marnati. Si procede per inquinamento ambientale colposo, un ecoreato introdotto nel codice penale nel 2015. Ed è proprio dal 2015 che partono le contestazioni dei pm Gianfranco Colace, Enrica Gabetta, Vincenzo Pacileo.

Il fascicolo era stato aperto nel 2017 dopo gli esposti presentati da un cittadino, l'ingegnere Roberto Mazzalama, poi diventato l'anima del comitato Torino Respira. All'epoca la procura era guidata da Armando Spataro. I carabinieri del Noe, su richiesta dei magistrati, svolsero degli accertamenti. Poi la pratica, lentamente, si arricchì di dati, studi, statistiche.

L'avviso di garanzia elenca anno per anno, fino al 2020, i giorni di superamento delle soglie massime di Pm10, ozono, biossido di azoto rispetto alle raccomandazioni dell'Oms e alle norme di legge.

Ora agli amministratori si addebita di avere adottato misure insufficienti per diminuire il traffico automobilistico, ma anche, per quanto riguarda il riscaldamento, di non avere controllato in maniera adeguata le caldaie. O le "numerosissime esenzioni di divieti di circolazione veicolare, cosi da compromettere l'efficacia dei blocchi quando disposti", con pochi controlli da parte della Polizia Municipale che "non effettuavano i dovuti controlli rispetto al traffico veicolari tanto che per esempio nel 2015 le contravvenzioni elevate erano soltanto 39 e nel 2016 soltanto 137". Inoltre il Comune di Torino non avrebbe preso "se non eventualmente in parte e in maniera insufficiente e inefficace" misure di riduzione del traffico veicolare analoghe a quelle sperimentate da anni e con efficacia da città italiane ed europee. Il riferimento è all'accesso a pagamento al centro cittadino, le agevolazioni tariffarie per il trasporto pubblico locale, l'incentivazione bike-sharing e le agevolazioni e l'incremento degli stalli per veicoli elettrici.

"Il lavoro di questa amministrazione a difesa della qualità dell'aria, dell'ambiente e della sostenibilità è sotto gli occhi di tutti", è la replica di Appendino, che ricorda gli "sforzi e le iniziative messe in campo in questi anni ci sono stati riconosciuti anche a livello europeo". "La Regione Piemonte ha sempre operato nel pieno rispetto della normativa italiana ed europea, non solo per dovere di legge ma anche perché la qualità dell'aria e il rispetto dell'ambiente rappresentano una priorità assoluta", commenta Cirio, mentre Fassino si dice "sconcertato e stupito" perché "la mia amministrazione ha sempre optato per la tutela della qualità ambientale della città". "Pur avendo affrontato una situazione ampia e complessa - dichiara Chiamparino - ritengo di avere sempre lavorato per ridurre l'inquinamento e per migliorare la qualità ambientale".

Tra i primi a commentare la notizia il leader della Lega, Matteo Salvini, che ha espresso solidarietà non solo agli indagati ma anche "alle migliaia di amministratori pubblici che ogni giorno svolgono con impegno e passione il loro lavoro". E come dopo la sentenza di condanna per Appendino per i tragici fatti di Piazza San Carlo, il presidente dell'Anci, Antonio Decaro, lancia l'allarme sull'eccesso di responsabilità che gravano sui sindaci: gli avvisi di oggi "sono l'ennesima beffa di un sistema che vede negli amministratori locali i soggetti da perseguitare in ogni occasione". (ANSA).

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