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Le 10 opere-faro di Legambiente per il Recovery Plan

Taranto green, eolico, mobilità pulita, bonifiche, biodistretti

Redazione ANSA ROMA

di Stefano Secondino

Sfruttare gli aiuti europei per il post-pandemia per sviluppare la green economy è il mantra che in queste settimane si sente ripetere in continuazione in Italia non solo dagli ambientalisti, ma anche da autorevoli esponenti di governo. Legambiente ha indicato 10 grandi opere da inserire nel Recovery Plan per far fare davvero la transizione ecologica all'Italia. E stamani, dagli studi di Sky a Milano, ne ha discusso con sei ministri ed esponenti del mondo delle imprese, del lavoro e dell'ambientalismo.
    "Dal nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi ci aspettiamo scelte coraggiose e radicali sui progetti da finanziare, puntando solo sulle tecnologie pulite", ha spiegato il presidente il Legambiente, Stefano Ciafani.
    Ed ecco le 10 "opere-faro" proposte: distretto industriale green di Taranto e Brindisi; mobilità a emissioni zero in Pianura Padana e nei capoluoghi di provincia; bonifica di Terra dei fuochi, Valle del Sacco, Val d'Agri, Gela e delle falde inquinate da PFAS; parchi eolici off-shore nel canale di Sicilia, in Sardegna e in Adriatico; riduzione del rischio idrogeologico in Campania, Calabria e Sicilia; impianti dell'economia circolare nel centro sud; connessione ecologica, digitale e cicloturistica dell'Appennino; ricostruzione innovativa delle aree terremotate del centro Italia; infrastrutture ferroviarie per Calabria e Sicilia; sviluppo del biologico e dell'agroecologia sulle Alpi, negli Appennini e nelle aree rurali attraverso la creazione di biodistretti.
    Per il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, con la pandemia "le sensibilità ambientali si sono rafforzate ed estese". Ed ora è possibile una strategia economica che tuteli l'ecosistema creando nuove attività produttive e posti di lavoro. Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha messo l'accento sulla necessità di riformare e velocizzare le procedure autorizzative delle opere. Il ministro (come pure il suo collega Giovannini) si è detto favorevole alle consultazioni pubbliche preventive con i cittadini.
    Agrisolare, razionalizzazione della logistica dell'agroalimentare e contratti di filiera sono le tre linee di azione del ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli. Il suo collega alle Infrastrutture, Enrico Giovannini, ha annunciato che sono in discussione incentivi fiscali per la mobilità elettrica, mentre il ministro del Lavoro Andrea Orlando sta studiando come usare gli ammortizzatori sociali nel processo di transizione verde delle imprese. Il segretario generale dell Cgil, Maurizio Landini, ha auspicato che dopo l'emergenza non si torni alle politiche di austerità.
    Per la ministra del Sud Mara Carfagna, al Mezzogiorno andranno circa metà dei fondi per "Rivoluzione verde". Il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho ha lanciato l'allarme sul rischio che le mafie si infiltrino anche nelle opere per la transizione ecologica.
    Il mondo ambientalista ha espresso dubbi sulle bozze del Recovery Plan uscite finora. Edo Ronchi della Fondazione sviluppo sostenibile ha detto che manca attenzione per l'economia circolare, Anna Donati dell'Alleanza mobilità dolce ha lamentato gli scarsi investimenti per la mobilità pulita nelle città. Anna Iovino di Fridays for Future ha accusato il governo di fare promesse sul lungo periodo e di fare ben poco per il presente.

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