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Landini, non si può lasciare transizione ecologica a mercato

"C'è bisogno di una signora politica industriale dello stato"

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 23 MAR - "Un nuovo modello di sviluppo e un nuovo modello culturale, che porta a stili di vita diversi, sono processi che non possono essere lasciati al mercato, perché il mercato da solo abbiamo visto che non è in grado di misurarsi con i processi di riprogettazione dei prodotti e degli stili di vita. C'è un problema di come coinvolgere le persone e di come fare gli investimenti pubblici. Se c'è un limite in Italia, è quello di essere capaci di fare sistema. C'è problema di interconnessione e progettazione". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo stamani alla presentazione del rapporto 2021 sull'economia circolare in Italia del Circular Economy Network.

"Quando diciamo che c'è bisogno di un nuovo intervento pubblico - ha proseguito Landini -, non lo pensiamo sostitutivo del sistema delle imprese private, ma pensiamo che mai come adesso c'è bisogno di una signora politica industriale, in cui il ruolo del pubblico sia quello di indirizzare e di finanziare processi di questa natura.

"Raggiungere gli obiettivi del 55% di emissioni di gas serra in meno al 2030 e della neutralità climatica al 2050 significa rivedere il piano energetico nazionale, perché non aveva quegli obiettivi - ha detto ancora Landini -. Questo significa fare investimenti spinti sulle rinnovabili, sull'efficienza energetica e sui sistemi industriali. Occorre costruire filiere produtive in grado di miusurarsi con questi processi. E c'è un problema che si chiama ruolo delle imprese, private e pubbliche, che devono fare sistema. E questo vuol dire dotarsi di politiche industriali diverse, dalla siderurgia al tessile all'agricoltura". (ANSA).

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