(ANSA) - NAPOLI, 26 MAG - "Fare il punto sullo stato
dell'arte della presa in carico del paziente con epatocarcinoma
in Campania ed evidenziare l'importanza del patologia e sulle
innovazioni diagnostiche e terapeutiche disponibili:"
Sono gli obiettivi della tappa a Napoli di "Uniti e Vicini ai
Pazienti con Epatocarcinoma", il roadshow promosso da Roche con
il patrocinio di EpaC Onlus.
L'epatocarcinoma (HCC) è uno dei tumori più aggressivi e una
delle prime cause di morti oncologiche nel mondo. In Italia,
nel 2020 i nuovi casi stimati di tumori epatici sono stati
13.000 e l'epatocarcinoma rappresenta il 75-85% dei casi.2 Oggi,
grazie ai progressi scientifici e alle innovazioni diagnostiche
e terapeutiche, la prognosi della patologia è in miglioramento,
ma questo si accompagna ad una maggiore complessità della sua
gestione, che pone alcune sfide sia dal punto di vista clinico
che organizzativo.
La presa in carico del paziente con epatocarcinoma, deve essere
guidata da un team multidisciplinare, composto da epatologi,
chirurghi, oncologi e radiologi interventisti e altri
specialisti che, lavorando in sinergia fin dal momento della
diagnosi, possa individuare il miglior trattamento possibile per
il paziente e indirizzarlo verso strutture di eccellenza e ad
alta specializzazione, con la garanzia di accesso ai migliori
percorsi di diagnosi e cura. Il team definisce il trattamento
personalizzato sul paziente, in base alle patologie esistenti o
pregresse, alle condizioni e alla morfologia del fegato e del
tumore, alle comorbidità, alle riserve funzionali epatiche, alla
rapidità di crescita dalla diagnosi, con il supporto di Linee
Guida e PDTA regionali.
"L' epatocarcinoma è una patologia di complessa gestione perché
di solito insorge in pazienti affetti da cirrosi. L'Italia è il
Paese europeo con maggiore incidenza di epatocarcinoma e la
Campania è la regione con il più elevato numero di casi:
infatti, su circa 10.000 casi all'anno per epatocarcinoma in
Italia circa 1.000 si verificano in Campania, rappresentando una
vera e propria emergenza sanitaria. - ha detto Giovan Giuseppe
Di Costanzo, Responsabile U.O.C. Epatologia ed Unità Pancreas,
A.O.R.N. Cardarelli -. L'istituzione di GOM, Gruppo Oncologico
Multidisciplinare, per questa patologia ha reso più snella la
fase di studio del paziente e della stadiazione del tumore. Il
paziente inserito nel GOM viene seguito nel percorso diagnostico
e stadiativo ed è sottoposto alle opportune indagini,
accorciando così i tempi di attesa tra diagnosi e trattamento.
Sicuramente l'estensione della rete regionale faciliterà la
collaborazione tra centri Hub e Spoke migliorando ulteriormente
l'assistenza e la gestione del paziente indirizzato nel miglior
percorso di cura".
. (ANSA).
Epatocarcinoma, così la presa in carico del paziente in Campania
E' uno dei tumori più aggressivi. Roadshow fa tappa a Napoli
