(ANSA) - NAPOLI, 01 FEB - Il Wwf Terre del Tirreno lancia un
accorato appello a chi dovrà attuare la riqualificazione della
pineta "Le Tore" di Sorrento: non tagliate altri alberi che non
siano già morti, spezzati o caduti. Il polmone di verde
sorrentino, andato distrutto nel 2017 per un incendio e
ulteriormente devastato da una tempesta nel 2018, senza
dimenticare il varo di motoseghe che portò alla definitiva
eliminazione di alberi, ha ottenuto un provvisorio dissequestro
da parte della Procura di Torre Annnunziata che ha chiesto al
comune di Sorrento per bonificare il sito, di eseguire saggi al
piazzale dell'eliporto e predisporre il progetto esecutivo di
riqualificazione. Avendo di tempo fino al 15 marzo. Perché
dopo questa data inizierà la delicata fase di nidificazione
dell'avifauna. il WWF Terre del Tirreno ha inviato a tal
proposito una dettagliata relazione tecnica con osservazioni al
progetto di riqualificazione della pineta col quale il comune di
Sorrento, ha messo in bilancio ben 481.000 euro per riprendere i
lavori in pineta. Ma attenzione, dicono dal Wwf , questa fase è
delicata. Per poter al meglio intervenire nella gestione di un
bosco è necessario avere tutte le opportune conoscenze
scientifiche e tecniche nelle varie materie: dalla botanica
all'ecologia, dalle scienze forestali alla selvicoltura. Ed è
per questo che Claudio D'Esposito, presidente del Wwf Terra del
Tirreno tiene a precisare: "nel Leggere nel progetto a firma
del dottor Savino Mastrullo, che "le opere programmate saranno
precedute da interventi di decespugliamento ed eradicazione del
sottobosco… e dalla sua messa in sicurezza" ci mette in allerta.
Iniziare col tagliare altri alberi e dichiarare di voler
"eradicare il sottobosco" svela una scarsa sensibilità
ambientale. Nel sottobosco, costituito da piante, felci, funghi,
muschi e licheni, trova cibo e rifugio gran parte degli
organismi viventi di tutta la pineta (insetti, anfibi, rettili,
uccelli, mammiferi). Inoltre nel sottile e precario strato di
humus, che il sottobosco protegge dall'insolazione, c'è il
"carburante" dell'intera biodiversità. La differenza tra un
bosco e un parco urbano attrezzato, o un giardino di un albergo
ben curato, sembrerebbe non affatto chiara a tecnici ed
amministratori: Quindi attenzione! L'obiettivo comune che
condividiamo è quello di restituire il sito della Pineta le Tore
alla piena fruizione della popolazione locale e dei visitatori e
ben venga la risistemazione della sentieristica e della
segnaletica, uniti ad un serio rimboschimento. Ma la prima cosa
da tener presente è il rispetto dei delicati equilibri, già in
gran parte violati, dell'ecosistema naturale e dell'organismo
vegetale nel quale si va ad operare, rappresentato da 12.000
residui esemplari di Pino marittimo (Pinus pinaster) piantati
dall'uomo, filati verso il cielo e strettamente interconnessi
l'uno all'altro: qualsiasi intervento verrà attuato sui singoli
esemplari si ripercuoterà inevitabilmente anche su tutti gli
altri! Siamo in presenza infatti non di singole piante, ma di un
unicum che da mezzo secolo convive e si sostiene mutualmente.
Più avanzerà il fronte del "disboscamento" più si esporranno gli
alberi superstiti alle avversità e ai rischi parassitari e
strutturali condannando, nel tempo, ad una lenta moria grossa
parte del bosco violentato. (ANSA).
Appello Wwf, proteggete alberi Pineta Le Tore
Sorrento, si va verso la bonifica del sito
