(ANSA) - NAPOLI, 02 GEN - Sono stati 1.049 i roghi registrati lo scorso anno nella cosiddetta "Terra dei fuochi". Gli eventi registrati sono 873 in provincia di Napoli e 176 nel Casertano con un sensibile calo rispetto al 2021 quando gli incendi sono stati 1.406 e 2.041 nel 2020.
Rilevante, si evidenzia in una nota dell'incaricato per il contrasto al fenomeno dei roghi di rifiuti nella regione Campania, è stato invece l'incremento dei controlli e dei sequestri sulle aziende (+48 per cento) e dei veicoli (con una crescita del 34 per cento). Nell'anno appena trascorso si registra anche un incremento delle denunce all'autorità giudiziaria (+30 per cento) e delle sanzioni amministrative (+95 per cento) per un totale di circa 28 milioni di euro.
Nel corso dei controlli e dei pattugliamenti (16.365) sono state arrestate 3 persone mentre altre 453 sono state denunciate. Le pattuglie di militari dell'Esercito e delle forze dell'ordine nel corso dell'anno hanno controllato 1.840 veicoli di cui 804 sono stati sequestrati.
In Campania, prosegue il report, anche nel 2022, sono rimasti "invariati i fattori determinanti della 'fuoriuscita' dei rifiuti dai circuiti legali, che di detti abbandoni sono causa: la carenza di impianti per lo smaltimento dei rifiuti". Resta sempre non trascurabile, a giudizio dell'ufficio dell'incaricato "la carenza di impianti per lo smaltimento dei rifiuti (basti ricordare che la Campania è la regione italiana ed europea con il più alto tonnellaggio di rifiuti esportati verso altre destinazioni)". Non trascurabile è anche "l'elevato tasso di evasione della Tari (tassa rifiuti), peraltro attestata in "Terra dei fuochi" sui valori più cari a livello nazionale e la presenza di attività imprenditoriali (commerciali, manifatturiere ed agricole) che lavorano "al nero" o che comunque trovano preferibile conferire i propri rifiuti di lavorazione attraverso i più economici circuiti illegali".