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Calcio: Cannavaro,'era il momento di tornare a casa'

Calcio: Cannavaro,'era il momento di tornare a casa'

'Ho accettato subito proposta Benevento, credo nel progetto'

NAPOLI, 22 settembre 2022, 21:57

Redazione ANSA

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++ Calcio: Cannavaro, 'era il momento di tornare a casa ' ++ - RIPRODUZIONE RISERVATA

++ Calcio: Cannavaro, 'era il momento di tornare a casa ' ++ - RIPRODUZIONE RISERVATA
++ Calcio: Cannavaro, 'era il momento di tornare a casa ' ++ - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo sette anni vissuti intensamente all'estero Fabio Cannavaro torna ad essere protagonista sulla scena del calcio italiano. Da oggi il campione del mondo e pallone d'oro è il nuovo allenatore del Benevento, chiamato sulla panchina dei sanniti dal presidente Oreste Vigorito e dal direttore sportivo Pasquale Foggia, che lo hanno corteggiato per poco tempo, visto che la proposta è stata subito accettata. "Per me, dopo sette anni in cui ho lavorato fuori - spiega Cannavaro, che sarà affiancato in panchina come vice dal fratello Paolo - era arrivato il momento di tornare a casa. Appena mi è arrivata la proposta del Benevento non ci ho pensato un attimo e ho subito deciso di accettare. Quello del Benevento è un progetto in cui credo. Per un allenatore poter lavorare con tranquillità è il massimo e per questo ho accettato subito questa sfida: non è facile, in B quest'anno ci sono tante squadre che vogliono salire, come noi. Ci prenderemo il tempo che serve". Sulla panchina del Benevento di recente è passato un suo compagno di avventure in Nazionale, Pippo Inzaghi che è stato uno dei primi a congratularsi con il nuovo tecnico dei sanniti. "Stamattina - racconta Cannavaro - mi ha chiamato Pippo Inzaghi e anche tanti altri miei compagni di squadra della Nazionale. Lui ha allenato a Benevento, mi ha fatto i complimenti per l'incarico e mi ha parlato benissimo della città e della società perché la sua esperienza è stata fantastica. Spero di fare come lui, di ottenere gli stessi risultati, anche se so che non sarà facile. Ora bisogna lavorare: è l'unica cosa che so fare e che mi piace. Spero che un giorno mi farò apprezzare di più come allenatore che non per quello che ho fatto da calciatore. So che non è facile ma ci proverò". Le esperienze da giocatore al Real Madrid e da allenatore in Cina sono servite moltissimo ad aumentare le sue conoscenze calcistiche. Cannavaro lo sa e lo conferma. "L'esperienza che ho fatto all'estero - dice - mi ha sicuramente migliorato, ha ampliato il mio bagaglio. In Italia abbiamo avuto grandissimi allenatori in passato, la nostra scuola è importante ma dobbiamo guardare anche a quello che succede altrove. Nella mia carriera anche fuori dall'Italia ho conosciuto allenatori grandissimi con filosofie diverse che hanno cambiato il calcio. Quando ero giocatore ad esempio l'esperienza in Spagna mi ha insegnato tantissimo. L'approccio alla partita era strano, diverso. Li si usava la musica e al momento di scendere in campo eravamo più concentrati. Bisogna vivere il calcio con allegria come avviene all'estero. E' pur sempre un gioco anche se alla fine si trasforma in un lavoro con responsabilità importanti". "La gente - aggiunge - deve vedere che dai il massimo, che hai voglia di vincere tutto. Quello che trasmetti in campo la gente lo sente. Sta a noi trascinarla e farla venire allo stadio, uno stadio semi vuoto non è bello da vedere e sta a noi riportare i tifosi e farlo riempire". Per lui che ha vinto da capitano un titolo mondiale l'assenza dell'Italia anche dal Qatar è una delusione grandissima. "L'Italia fuori dai mondiali per due volte consecutive? Siamo stati penalizzati - osserva - dall'arrivo di tanti stranieri, abbiamo inseguito nomi esotici e perso la nostra identità e questo è un vero dramma dal punto di vista sportivo. La verità è che per troppo tempo abbiamo guardato al calcio di altri Paesi come la Spagna o l'Inghilterra. Ci siamo sentiti spagnoli, inglesi e invece siamo italiani. Abbiamo perso identità, all'estero sono tutti sbalorditi". "Può sembrare poco importante non giocare i campionati del mondo - conclude Cannavaro - ma non è così. Noi siamo stati per quattro volte campioni del mondo ed è gravissimo non andarci per due volte di fila. Io non ho la ricetta per risolvere questo stato di crisi ma qualcosa bisognerà fare, bisognerà cambiare strada perché quello che è accaduto all'Italia all'estero ha lasciato tutti sbalorditi".

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