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Lunetta Savino, l'invisibilità il male dei giovani

Lunetta Savino, l'invisibilità il male dei giovani

"Ma l'arte e la fantasia sono un rimedio". L'attrice a Giffoni

NAPOLI, 21 luglio 2022, 21:54

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Se un giovane è alla ricerca di se stesso, non sentirsi visti può essere un problema. Inoltre c'è stata la pandemia che non ha migliorato le cose. Credo che tutto ciò che ha a che fare con la creatività e la fantasia possa aiutare i giovani a evitare di sentirsi invisibili almeno perché possono costruire o inventare un mondo altro con l'arte, con il teatro, il cinema". Affronta così il tema "Invisibili" di questa 52esima edizione del Giffoni Film Festival - al via oggi a Giffoni Valle Piana (Salerno) - l'attrice Lunetta Savino, ospite della prima giornata del GFF. Un ritorno, il suo, dopo due decenni.
    "E' un bello spazio - spiega ancora - quello dell'immaginazione per non sentirsi soli, invisibili, per creare, per inventare insieme agli altri. Quello che noi facciamo è un gioco straordinario, un'occasione di stare insieme straordinaria. I ragazzi non devono per forza farlo come mestiere, ma anche per conoscere se stessi e venire allo scoperto, per sentirsi meno invisibili attraverso l'arte della recitazione".
    "Venti anni fa - racconta Savino - sono stata ospite del Giffoni Film Festival. Di quella bella esperienza mi è rimasta impressa la schiettezza e la bravura di quei bambini che mi fecero domande molto interessanti e senza filtri. All'epoca venivo fuori dal grande successo di 'Un medico in famiglia'.
    Questi giovani giurati mi colpirono per la loro freschezza, originalità, intelligenza. Oggi il mondo è cambiato da allora.
    Si parla molto del movimento di Greta e di tutti questi giovanissimi che continuano a mettersi in marcia per salvare il nostro pianeta che noi adulti abbiamo un po' maltrattato. Io confido molto sull'incontro e sull'ascolto con questi giovani".
    Sul suo futuro lavorativo spiega che farà "teatro. Riprendo finalmente dopo tanto tempo. Sarò la madre di Florian Zeller, autore francese piuttosto giovane. E' autore anche di 'The Father' da cui è stato tratto poi il film con Anthony Hopkins che ha vinto l'Oscar e il film era diretto proprio da lui. E' un autore veramente speciale che sono felice di rappresentare per la prima volta in Italia. Poi farò la seconda serie di Studio Battaglia e poi vediamo che succede".
   

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