Le eccellenze delle imprese
cosentine e della Calabria sono state le protagoniste di "Sapori
di Cosenza: una tipicità internazionale", manifestazione
svoltasi a Roma sulle terrazze di "Casa Litta-Palazzo Orsini".
Una serata interamente dedicata alla promozione ed alla
valorizzazione del patrimonio enogastronomico cosentino
organizzata dalla Camera di commercio di Cosenza in una delle
più suggestive terrazze romane e alla quale hanno preso parte
con entusiasmo alcune tra le personalità istituzionali più
importanti.
"Quella che abbiamo presentato nel cuore di Roma - dichiara
Klaus Algieri, presidente della Camera di commercio di Cosenza -
è una Calabria diversa. Una terra di bellezza che abbiamo voluto
raccontare attraverso le sue imprese e i prodotti del loro
lavoro, tradizioni a volte lunghe secoli che, grazie all'impegno
e alla tenacia dei nostri imprenditori, continuano ancora oggi a
sorprendere i sensi rimandando alle nostre vere vocazioni. Un
patrimonio dal valore immenso che vogliamo rilanciare, anche
grazie all'aiuto dei tanti calabresi che ricoprono ruoli di
rilievo e che sono pronti a dare una mano al territorio".
Dai salumi di suino nero alle eccellenze casearie come il
Caciocavallo Silano Dop o il pecorino di Morano, da gustare con
il pane di Cuti; dalla panzanella con pomodoro di Belmonte
all'insalata di ceci di Mormanno con polvere di Zafarana di
Tortora. Il tutto accompagnato da alcuni dei migliori vini della
provincia di Cosenza per concludere con gli amari di Luzzi e una
selezione di dolci come le pitte 'mpigliate di San Giovanni in
Fiore e i fichi ricoperti e ripieni, i "Sapori di Cosenza" hanno
guadagnato il centro della scena in una degustazione con show
cooking distribuita su tre terrazze, con esperti e sommelier che
hanno illustrato le caratteristiche e la storia dei prodotti,
favorendo la creazione di contatti tra le imprese e i buyer
internazionali presenti all'evento.
Ad arricchire il racconto del territorio attraverso la sua
cultura e la sua storia, le musiche di "Pagliacci", l'opera
lirica che Ruggero Leoncavallo compose traendo ispirazione dalla
sua infanzia trascorsa a Montalto Uffugo, in provincia di
Cosenza, e le riproduzioni della Stauroteca, la croce bizantina
"Reliquario della Vera Croce", dono dell'imperatore Federico II
di Svevia alla città di Cosenza in occasione della ricostruzione
della cattedrale nel 1222.
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