Beni per un valore di 15
milioni di euro sono stati confiscati all'imprenditore reggino
Antonio Scimone, di 47 anni, originario di Bianco, coinvolto nel
processo "Martingala" scaturito da un'inchiesta condotta dalla
Dda di Reggio Calabria diretta da Giovanni Bombardieri.
Il sequestro è stato disposto dalla sezione Misure di
prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ed eseguito dalla
Dia e dalla Guardia di finanza. A Scimone è stata applicata
anche la misura della sorveglianza speciale per quattro anni,
con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.
I beni oggetto della confisca consistono nell'intero patrimonio
aziendale, disponibilità finanziarie, sette imprese e società
commerciali con sedi in Italia ed all'estero, una ditta
individuale, cinque immobili e dieci orologi di lusso. I beni
confiscati erano stati sequestrati nell'ottobre del 2020.
Antonio Scimone, nell'ambito dell'inchiesta "Martingala", è
stato arrestato nel febbraio del 2018 e rinviato a giudizio con
l'accusa di essere stato il "regista" di un sistema illecito di
società fittizie, con sedi in Italia ed all'estero, ed in
particolare in Croazia, in Slovenia, in Austria e in Romania, di
cui avrebbe avuto la disponibilità diretta o indiretta. Alcune
delle imprese gestite da Scimone, secondo quanto è emerso dalle
indagini, sarebbero state collegate a cosche di 'ndrangheta.
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