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Italia destina ad assistenza anziani e disabili solo 2,5%pil

Rapporto Fps. Costa, attenzione alta ma tanti passi da compiere

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 24 NOV - L'Italia destina all'assistenza di anziani e disabili risorse insufficienti, il 2,5% del prodotto interno lordo, contro il 3,5% dei paesi Ocse più sviluppati e molto meno di Germania (4,5%), Gran Bretagna (4,3%) e Francia (4,1%). È quanto emerso a Roma alla presentazione del Rapporto "Anziani e disabili: un nuovo modello di assistenza" realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà (Fps), in collaborazione con Cesc - Università degli studi di Bergamo, Crisp - Università degli studi di Milano, Politecnico di Milano e Università degli studi di Parma e con la partecipazione di Fondazione Don Gnocchi e Fondazione Sacra Famiglia.
    Lo studio evidenzia il ruolo chiave del no-profit che copre metà dell'offerta di posti letto per anziani e disabili (49%), rispetto al 42% di 10 anni fa. Cresce anche il privato, ora al 26%, mentre il settore pubblico è sceso dal 30% al 25%. La ricerca segnala la necessità di istituire un Servizio nazionale per la non autosufficienza che superi l'attuale frammentazione degli interventi. Un sistema integrato, con un fondo nazionale e un unico canale di accesso.
    "L'attenzione del Governo Draghi e del Ministero della Salute verso i bisogni di anziani e disabili - afferma Andrea Costa, sottosegretario alla Salute - è alta e costante, in particolar modo durante questa emergenza sanitaria ed economica. Insieme con il generale Figliuolo, nell'organizzazione della campagna vaccinale prima e con la terza dose poi - aggiunge - abbiamo inserito questi soggetti fra le categorie prioritarie da proteggere e tutelare. Mi sono fortemente battuto per permettere ai parenti di ospiti delle Rsa di tornare a salutare e abbracciare i propri cari nelle strutture, consapevole che l'affetto di un famigliare sia la migliore cura".
    "La conferenza Stato-Regioni", ha poi ricordato Costa, "ha appena deliberato un incremento di 20 milioni del 'Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare'. Molti però - ha concluso il sottosegretario - sono i passi ancora da compiere", dall'occasione "da non perdere" del Pnrr, al rafforzamento dei servizi sociali territoriali, a un'integrazione strutturata tra associazioni del terzo settore e il Servizio Sanitario Nazionale". (ANSA).
   

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