I materiali 'green' del futuro, a
partire da quelli che troviamo comunemente nei supermercati,
dovranno essere progettati in modo da chiudere realmente il
cerchio della cosiddetta economia circolare, ossia pensando fin
dall'inizio se e come potranno essere riciclati: è la strada
indicata oggi a Roma, dagli esperti riuniti nel convegno su
materiali ed economia circolare.
"È fondamentale progettare i materiali pensando già al loro
fine vita; troppo spesso si seguono esclusivamente criteri
estetici e di design che portano a prodotti tutti diversi tra
loro e quindi molto difficili da riciclare", dice all'ANSA
Gaetano Guerra, all'Università di Salerno, membro
dell'Accademia dei Lincei e organizzatore del convegno.
"Su questo aspetto l'attenzione delle aziende è cresciuta,
ma c'è ancora tanto da fare", prosegue. "La consuetudine è
quella di cambiare aspetti anche piccoli dei prodotti, spesso
per avere miglioramenti trascurabili o che comunque non
giustificano le complicazioni che poi producono per il riuso dei
materiali".
Dalle fibre alla gomma, dai metalli alle terre rare, la
massiccia produzione e consumo di molti diversi tipi di
materiali, sia naturali che artificiali, rappresenta un
vantaggio, ma anche uno dei maggiori problemi ambientali del
mondo. "Le bottiglie di plastica sono un esempio virtuoso", dice
ancora l'esperto: "Il mercato è andato spontaneamente verso un
prodotto uguale per tutti, e infatti è uno di quelli che vengono
più largamente riciclati. Dall'altra parte, invece, ci sono i
bicchieri di plastica: ci sono troppi prodotti ognuno diverso
dall'altro".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA