(ANSA) - MILANO, 12 DIC - Ripartire dagli investimenti nelle
fonti rinnovabili, non solo per rilanciare la transizione
ecologica, ma anche per rendere l'Italia indipendente dai Paesi
fornitori di combustibile fossile. È questo l'obiettivo
dichiarato da Nicola Lanzetta, direttore Italia di Enel nel suo
intervento allo Startup Italia Open Summit a Milano.
"Il nostro Paese utilizza da sempre una quantità enorme di
combustibile fossile, basando su di esso la propria
infrastruttura energetica. Nel momento in cui il bene gas è
diventato meno disponibile e più costoso ci siamo trovati
catapultati in questa crisi energetica." ha esordito il
direttore Italia di Enel.
"La risposta immediata, come Enel e come Italia, è stata
sostituire il gas russo potenziando contratti con altri
fornitori e abbiamo dovuto rialzare la percentuale di energia
prodotta dalle centrali di carbone" ha continuato Nicola
Lanzetta.
"A medio e lungo periodo, invece, dobbiamo ritornare a
sviluppare la generazione rinnovabile. Circa 8/10 anni fa
installavamo potenza rinnovabile in una quantità dieci volte
superiore a oggi. I motivi del rallentamento? Da un lato le
difficoltà burocratiche che hanno reso più complesso realizzare
impianti rinnovabili, dall'altro siamo entrati nel vortice del
nimby, cioè not in my backyard. Insomma, tutti vogliamo energia
rinnovabile, ma non vogliamo vengano messi pannelli solari o
pale eoliche vicino a casa nostra. E questo è un forte limite
che dobbiamo superare" ha ammonito il direttore Italia Enel.
"Una forte ripartenza delle rinnovabili non è importante solo da
un punto di vista ambientale, ma una transizione energetica dal
40% al 75/80% porterebbe in quindici anni a generare un Pil tra
i 300 e i 400 miliardi e 500mila posti di lavoro" ha concluso
Nicola Lanzetta. (ANSA).
