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Agroalimentare: Riccaboni confermato presidente di Prima

Agroalimentare: Riccaboni confermato presidente di Prima

Messa: 'Importante riconoscimento ruolo Italia nel progetto'

FIRENZE, 29 giugno 2022, 16:51

Redazione ANSA

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Angelo Riccaboni, rappresentante italiano del ministero dell'Università e ricerca, già rettore dell'Università di Siena, è stato confermato, per un ulteriore triennio, presidente di Prima, la Fondazione incaricata di attuare il programma Partnerships for research and innovation in the mediterranean area, iniziativa congiunta della Commissione Europea e di 19 Paesi dell'area Euro-Med, dotata di un budget di 500 milioni di euro e che promuove e finanzia progetti di ricerca e innovazione sui sistemi agroalimentari sostenibili e la gestione delle risorse idriche nel bacino del Mediterraneo.
    Riccaboni, il cui primo incarico di presidente risale al 2017, poi riconfermato nel 2020, è stato eletto con voto unanime dei rappresentanti degli 11 Paesi membri dell'Ue (Cipro, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Slovenia, Spagna) e degli 8 non-Eu (Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Marocco, Tunisia, Turchia) di Prima, nella riunione del board of trustees che si è svolta ieri a Barcellona.
    La riconferma della presidenza della Fondazione Prima a Riccaboni, ha commentato Maria Cristina Messa, ministro dell'Università e della ricerca, "è un importante riconoscimento per il ruolo che in questi anni l'Italia ha ricoperto nell'ambito di questo progetto e un ulteriore stimolo a proseguire in questo percorso. Prima è uno strumento su cui abbiamo investito e stiamo investendo: il Mediterraneo diventerà ancora più centrale nel contesto storico che stiamo attraversando e poter guidare le politiche europee in quest'area credo sia strategico". "Il Programma, con l'importante ruolo della Commissione - le parole di Riccaboni -, ha enormi opportunità per contribuire alle sfide della sicurezza alimentare e di una gestione sostenibile delle risorse naturali, diventati di ancor maggior rilievo a causa della guerra in Ucraina e particolarmente urgenti in un'area chiave come il Mediterraneo".
   

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