(ANSA) - BRUXELLES, 23 FEB - Per le aziende di grandi
dimensioni è previsto un piano per garantire che la loro
strategia commerciale sia compatibile con la limitazione del
riscaldamento globale a 1,5 ºC in linea con l'accordo di Parigi.
Perché la due diligence diventi parte del funzionamento
societario si prevede anche che gli amministratori abbiano il
compito di supervisionarle l'attuazione delle nuove regole di
validazione e di integrarle nella strategia aziendale.
L'obiettivo che i direttori delle società tengano conto dei
diritti umani, dei cambiamenti climatici e delle conseguenze
ambientali delle loro decisioni. Al rispetto della due diligence
di sostenibilità dovranno anche venir legate le componenti
variabili degli stipendi dei manager.
Quanto alle aziende dei settori 'ad alto impatto', per le quali
scatteranno le nuove regole in un secondo tempo, si parla di
imprese attive ad esempio nel tessile, nell'agricoltura o
nell'estrazione mineraria.
Un impatto indiretto è poi previsto anche per le pmi
(direttamente non obbligate alla due diligence di
sostenibilità), con l'attesa di uno sviluppo di siti web,
piattaforme o portali dedicati. La Commissione potrà poi fornire
orientamenti e integrare il sostegno fornito dagli Stati membri
con nuove misure, tra cui l'assistenza alle imprese dei paesi
terzi.
Nel complesso saranno oggetto della direttiva circa 9.400 grandi
aziende Ue, oltre ad altre 3.400 aziende 'medie' ma attive in
settori ad alto impatto. Coinvolte poi circa 2.600 aziende non
Ue, con altre 1.400 'medie' ad alto impatto.
La proposta mira a garantire che l'Unione, compresi i settori
pubblico e privato, agisca sulla scena internazionale nel pieno
rispetto dei suoi impegni internazionali in materia di
protezione dei diritti umani e di promozione dello sviluppo
sostenibile, nonché le norme sul commercio internazionale. La
Commissione accanto alla 'proposta di due diligence sulla
sostenibilità delle imprese diffonde oggi anche una
comunicazione sul lavoro dignitoso a livello mondiale, che
definisce politiche interne ed esterne utilizzate dall'Ue
utilizza per attuare un lavoro dignitoso a livello mondiale,
ponendo questo obiettivo al centro di una ripresa inclusiva,
sostenibile e resiliente dalla pandemia. (ANSA).