Transizione ecologica, economia circolare, decarbonizzazione, sostenibilità. Queste le sfide che l'Italia e l'Europa dovranno affrontare per far fronte alla crisi climatica, ripensando modelli di sviluppo, sistemi sociali ed economici. Temi che sono stati al centro del convegno "La sfida della transizione ecologica", organizzato da Terna nell'ambito delle iniziative dell'Asvis. Al dibattito hanno preso parte il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini; l'amministratore delegato e direttore generale di Terna, Stefano Donnarumma, insieme alla presidente di Terna Valentina Bosetti.
"La transizione ecologica chiede un ripensamento profondo nel funzionamento dei sistemi, unitamente a un approccio sistemico", ha dichiarato Giovannini. "Anche nella progettazione del Pnrr, del Fondo complementare, del Fondo sviluppo e coesione, dei fondi pluriennali di investimento che sono nella Legge di bilancio, dobbiamo seguire un approccio sistemico e integrato", ha proseguito il ministro, ricordando come la sostenibilità "non è solo una questione ambientale ma sociale", perché "prendere decisioni senza le comunità non è il miglior modo di fare le cose". Il ministro ha poi sottolineato come fino a qualche anno fa "si discuteva di energia, ambiente, disuguaglianze, ma l’idea della transizione ecologica non era centrale. Creare questo ministero non è la soluzione a tutti i problemi, ma l’idea è fondamentale nelle politiche. Aver scelto di fare questo ministero, così come il suo cambio di nome, richiede lo sforzo di pensare che la sostenibilità riguardi sia la mobilità che le infrastrutture".
Per l'amministratore delegato e direttore generale di Terna, Stefano Donnarumma, "le locomotive del nostro Paese sono le grandi imprese, anche quelle a partecipazione pubblica come Terna, organizzate per pianificare e realizzare importanti investimenti e, grazie alle loro competenze, necessarie per la ripresa del Paese". Quanto alle sfide che l'Italia si trova ad affrontare, per Donnarumma occorre un "approccio privatistico con responsabilità pubblica. A mio avviso - ha spiegato - sono quattro le parole per mettere in piedi una valida execution: risorse, anche umane, competenze, organizzazione e regole". "Per la transizione ecologica serve una cultura dell’ascolto e del confronto, senza barriere. Serve aprirsi a diverse discipline, non esiste un expertise più importante dell’altra", ha sottolineato, ricordando anche come "transizione ecologica ed economia circolare sono concetti che si uniscono. L’umanità e i suoi bisogni stanno diventando nuovamente centrali nella pianificazione internazionale".
Per la presidente di Terna, Valentina Bosetti, "quando pensiamo ai costi della transizione ci concentriamo su quanto costa investire, ma dimentichiamo i benefici, come la qualità dell’aria, e chi paga questi costi. Temi di cui non parliamo mai". "Quando si fanno valutazioni sulla transizione energetica - ha sottolineato -, diventa importante fare una analisi di tipo integrato, portando più discipline diverse a parlarsi. E' necessario rimettere al centro i bisogni dell'essere umano e le funzionalità". "Agire in modo disordinato fa lievitare i costi e agita i mercati", ha ammonito, osservando invece come sia importante "agire in modo coordinato". "Il quadro generale - ha concluso - è molto chiaro, e ora è più positivo di qualche anno fa".
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Terna