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Plusvalenze, Ciaponi, sistema diffuso,fair play Uefa fallito

Plusvalenze, Ciaponi, sistema diffuso,fair play Uefa fallito

Prof Ateneo L'Aquila,coautore studio:no controllo giostra calcio

L'AQUILA, 11 marzo 2023, 20:14

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"La giostra del calcio non gira più nel modo corretto, le società non hanno, con poche eccezioni, ad esempio la Premier League, un modello di business sostenibile, con incassi allo stadio, sponsorizzazioni, merchandising e diritti tv. I giocatori e procuratori costano troppo, e in questa situazione si è diffuso il fenomeno delle plusvalenze, regolari o meno, gonfiate o meno, e questo per far quadrare i bilanci e rispettare l'obbligo del fair play finanziario imposto, senza troppa efficacia, dalla Uefa". Così Fabio Ciaponi, ricercatore presso l'università dell'Aquila, esperto di previsione economico-finanziaria e patrimoniale, in merito al tanto dibattuto sistema delle plusvalenze nello scambio dei calciatori tra società, costato una pesante penalizzazione nel campionato di serie A alla Juventus e un'inchiesta giudiziaria. Il prof Ciaponi è coautore di un studio che analizza gli effetti del fair play finanziario sul mercato e arriva a cogliere una stortura involontariamente innescata dall'esigenza di rispettare i paletti di bilancio imposti ai club che vogliono partecipare alle coppe europee. Un lavoro condotto assieme a Massimiliano Bonacchi, professore ordinario di Economia aziendale alla Libera Università di Bolzano, e Antonio Marra, direttore della laurea magistrale in Amministrazione, Finanza e Controllo dell'Università Bocconi.
    La questione plusvalenze ha coinvolto solo la Juventus, che al collegio di garanzia dello sport ha presentato un ricorso che si discuterà nei prossimi giorni, con il proscioglimento delle altre finite nelle inchieste di Procure e Giustizia sportiva. Un fatto che ha provocato polemiche: "Il nostro studio non affronta il caso Juve - chiarisce il ricercatore - anche perché è uscito prima delle note vicende giudiziarie, e non intendo entrarci ora. Posso dire solo che le plusvalenze sono un metodo generalizzato in tutte le società che partecipano alle competizioni europee, con scambi aumentati dopo l'introduzione del fair play, del 115%. Ma del resto, neanche questo espediente può mettere i conti in ordine, tant'è che si pensa ora alla Superlega, come una via di salvezza, almeno per le big. Il disequilibrio nasce senz'altro dagli stipendi fuori controllo dei calciatori, il mercato è del resto globale, e i campionati ricchi, e solidi economicamente, come quello inglese, fanno aumentare il valore dei giocatori. Una soluzione potrebbe essere quella di introdurre un tetto ai salari dei calciatori, visto che per creare l'equilibrio finanziario il fair play non sta funzionando".
    Lo studio si è focalizzato sui massimi campionati delle cinque principali leghe europee, ovvero Inghilterra, Spagna, Germania, Italia e Francia, nel periodo dal 2008 al 2018, con l'analisi di 815 bilanci e 4.626 operazioni di cessione di calciatori. Un ruolo chiave, nella regola del fair play, è affidato al requisito del break-even, che impone sostanzialmente la copertura dei costi con i ricavi, ossia il pareggio di bilancio. Proprio questa particolare imposizione ha generato un effetto indesiderato. "Lo studio è andato ad analizzare come l'impatto delle normative che hanno regolato il play finanziario abbia modificato l'azione sul mercato delle società e da questo studio è emerso che in effetti dopo l'introduzione del fair play finanziario - spiega ancora Ciaponi - con una finalità senz'altro nobile, quella di tenere i conti in equilibrio, non si è avuto l'effetto sperato, perché le società non hanno incrementato la capacità di fare profitti, ma hanno scelto una scorciatoia, aumentando le transazioni di mercato, le compravendite di giocatori, sia in scambio di moneta, con transazioni reali, sia in transazioni fittizie, gonfiando il valore dei singoli giocatori, e questo ha drogato il calcio mercato". Per plusvalenze patologiche, ci si riferisce a "quelle operazioni cosiddette 'a specchio' in cui due club si accordano per scambiarsi due o più giocatori sovrastimando il loro reale valore di mercato al fine di inserire nei rispettivi bilanci valori patrimoniali più alti di quelli che avevano precedentemente, senza però che avvenga alcun flusso reale di cassa tra la parti. Sono queste, in particolare, le operazioni oggi sotto la lente di Consob e Procure". Nello studio si suggerisce anche un riordino della normativa attuale "e la strada da seguire appare quella di limitare le plusvalenze patologiche (fittizie o gonfiate). La proposta della Fifa di un algoritmo che consenta di stabilire il valore economico di un giocatore in maniera meno discrezionale sembra andare nella giusta direzione". "Esiste oggi una ampia disponibilità di dati nel sistema calcio e il loro utilizzo in ottica sistemica può essere certamente utile, magari mutuando da sistemi collaudati come quelli delle americane Nfl (National Football League) e Nba (National Basketball Association). Nel ripensare il Ffp, la Uefa ne tenga conto, per evitare un nuovo clamoroso autogol" conclude il professor Ciaponi.
   

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