(ANSA) - TERAMO, 01 FEB - L'Ente Parco Nazionale del Gran
Sasso e Monti della Laga ha rilasciato parere negativo per la
procedura di valutazione di Incidenza Ambientale avviata dalla
Provincia di Teramo per la realizzazione di una ferrata e di una
zipline (il cosiddetto "volo d'angelo") tra Pietracamela e Fano
Adriano (Teramo). Inoltre, ha rinviato il giudizio sull'apertura
di una serie di vie di arrampicata sulla parete di Vena Rossa
subordinandolo alla redazione di uno studio di incidenza
specifico. Lo rendono noto le associazioni Soa, Lipu e Altura
che dichiarano: "Accolte le nostre osservazioni, ora il Comitato
VIA regionale metta la parola fine a questo progetto dannoso, la
riproduzione e la vita stessa degli uccelli rapaci del Parco
verrebbe messa a rischio".
La parola finale sul progetto presentato dalla Provincia di
Teramo a valere su risorse del Pnrr, spiegano le associazioni,
dovrà darla il Comitato V.IA. della Regione Abruzzo. "Ricordiamo
che la stessa Commissione Europea ha specificatamente richiesto
che i progetti Pnrr non comportino danni al patrimonio
faunistico e ambientale in genere".
La Stazione Ornitologica Abruzzese (Soa), la Lega Italiana
Protezione Uccelli (Lipu) e l'associazione per la Tutela degli
Uccelli Rapaci e dei loro Ambienti - ALTURA avevano
tempestivamente segnalato i rischi da collisione con i cavi
della zipline per i rapaci che nidificano nell'area, dall'aquila
reale al falco pellegrino.
Dichiara Augusto De Sanctis, consigliere della Soa: "Alcune
attività turistiche che a prima vista sembrano molto
accattivanti e prive di conseguenze negative possono invece
comportare impatti rilevanti sulla fauna, fino addirittura a
provocare la morte dei rapaci che impattano durante il volo con
i cavi tesi, nel caso delle zipline. La stessa attività di
arrampicata sportiva in alcuni specifici contesti e periodi può
determinare il fallimento per disturbo delle covate di aquile
reali e falchi pellegrini, come dimostrano studi specifici
realizzati in diverse parti del mondo. Gli adulti in cova si
alzano dalle uova e lasciano il nido anche per ore per
l'avvicinarsi delle persone e a quel punto l'embrione nell'uovo
muore e la riproduzione fallisce. Le attività turistiche sono
importanti, ma vanno inserite in maniera adeguata in ambienti
così delicati come quelli dei parchi nazionali, soprattutto per
le falesie idonee alla riproduzione delle diverse specie che
sono in numero limitato. Invece questo progetto è a nostro
avviso estremamente carente da questo punto di vista,
addirittura ignorando queste problematiche note a tutti gli
specialisti del settore. Quindi bene ha fatto l'ente parco a
rilevare queste criticità. Crediamo che si possano destinare
questi fondi alla riqualificazione dei sentieri dell'area che
spesso versano in condizioni non ottimali nonché al recupero di
detrattori ambientali diffusi che peggiorano anche la qualità di
visita da parte dei turisti". (ANSA).
Parco Gran Sasso, no zipline tra Pietracamela e Fano Adriano
Confermati i rischi per Falco pellegrino e Aquila reale
