In occasione della "Giornata
della Memoria in ricordo delle vittime delle mafie", che si
celebra oggi, 21 marzo, ha fatto visita all'Emiciclo l'ex
magistrato di Palermo Giuseppe Ayala. Ad accogliere Ayala sono
stati il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, il
prefetto dell'Aquila, Cinzia Torraco e il consigliere regionale
Mauro Febbo.
Il presidente Sospiri ha sottolineato: "E' un grande onore
avere in una giornata dal così alto valore istituzionale, il
magistrato Ayala proprio in occasione dell'arrivo in Aula del
progetto di legge per la partecipazione della Regione al Premio
Borsellino". Alla presenza di Ayala è stato inoltre firmato da
Sospiri il Protocollo d'intesa per l'Educazione alla Legalità,
alla Cittadinanza, alla Costituzione che vede coinvolti tra gli
altri la Giunta e il Consiglio regionale, Prefettura
dell'Aquila, la Procura della Repubblica dell'Aquila, il Comune
dell'Aquila, la Provincia dell'Aquila e l'Ufficio Scolastico
regionale.
"Sono cresciuto - ha continuato il Presidente - con
l'influenza e il senso delle istituzioni che il pool antimafia
ha portato avanti nel contrasto alla criminalità organizzata.
Uomini di questa caratura sono stati fonti d'ispirazione per la
mia e le generazioni a seguire. Per questo è importante che la
memoria delle vittime della mafia sia viva non solo in questa
giornata di ricordo ma ogni giorno. La battaglia contro le mafie
è un impegno che le Istituzioni devono portare avanti
quotidianamente per non rendere vano il ricordo delle vittime".
Giuseppe Ayala, oltre ad essere stato magistrato, ha
ricoperto il ruolo di sostituto procuratore a Palermo e negli
anni delle stragi di mafia è stato collega e amico di Giovanni
Falcone e Paolo Borsellino. Dopo aver dismesso la toga, tra il
2006 e 2011, è stato consigliere di una sezione civile presso la
Corte di Appello dell'Aquila. Pubblico ministero nel
maxiprocesso di Palermo, lui stesso ha ricordato come furono
più di duecento gli imputati e un numero smisurato di capi
d'accusa di cui lui svolse la requisitoria: "Parlando con
Falcone e Borsellino dissi loro che io avevo avuto il compito
più facile, dovendo riportare le imputazioni, conclusione del
meticoloso indagine che loro avevano portato avanti nei mesi
predenti al processo". Giuseppe Ayala ha continuato a coltivare
il rapporto che lo legava a Falcone e Borsellino portando avanti
la memoria e il ricordo degli anni stragisti nelle scuole e tra
la gente.
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